Family Act cosa prevede

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Il Family Act, un aiuto concreto a sostegno della famiglia, che era già stato presentato ad Ottobre 2019 durante la Leopolda dalla ministra Elena Bonetti, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri.

Family Act cos’è

Il Family Act prevede delle misure a sostegno e alla valorizzazione della famiglia, ma vediamo nel concreto cosa prevede. Si tratta quindi di un disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri, al suo interno troviamo sostegni alla famiglia come: assegno unico, congedi parentali rivisitati e un incentivo per aiutare le mamme lavoratrici.

Assegno universale Family Act

Vi avevamo già parlato dell’idea del Governo di un assegno unico, ebbene con questo nuovo disegno di legge (che comunque è ancora in esame al Parlamento) le famiglie riceveranno aiuti economici a sostegno delle spese per i figli, che siano scolastiche, mediche, ecc…

Si tratta di un assegno mensile che verrà corrisposto a partire dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del diciottesimo anno di età di ciascun figlio. In caso di figli con disabilità non sussistono limiti di età. Nel caso in cui ci siano più figli, l’assegno avrà una maggiorazione del 20%.

Quale sarà la somma di denaro per ciascuna famiglia (inizialmente si era parlato di 200 euro), che verrà riconosciuta mediante il riconoscimento di un credito d’imposta, ancora non è stato ufficializzato.

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Congedo parentale

Anche su questo fronte il Governo si era già espresso con un cambio di giorni arrivando fino a 5 per il congedo parentale per i papà lavoratori dipendenti. Con il Family Act si passa ufficialmente a 10 giorni lavorativi per il padre lavoratore nei primi mesi dopo la nascita del figlio.

La novità è che questo congedo di 10 giorni viene concesso a prescindere dallo stato civile o di famiglia, quindi anche se la coppia che ha avuto il bambino non è sposata o non convivente.

È previsto anche un congedo retribuito di 5 ore durante tutto l’anno scolastico, dedicato ai colloqui con i professori dei figli.

Incentivi al lavoro femminile

Dopo il periodo di maternità obbligatoria, la mamma lavoratrice riceverà un’indennità integrativa da parte dell’INPS pari al 30% della sua retribuzione per rientrare a lavoro.

Verranno poi messe in atto delle spese deducibili per le baby sitter con calcolo attraverso ISEE e una novità è la modulazione graduale della retribuzione percepita dal lavoratrice nei giorni di astensione nel caso di malattia del figlio.

Anche il datore di lavoro avrà delle forme di incentivo per sostenere la famiglia delle proprie dipendenti, agevolando per loro la modalità di lavoro flessibile (smart working) specialmente per i genitori con figli di età inferiore ai 14 anni.

 

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