Il bonus baby sitter può essere usato anche per pagare i nonni

bonus nonni

Il bonus baby sitter, introdotto dal decreto Cura Italia all’art 25, pari a 600 euro (1.000,00 per le famiglie monogenitore, sanitari e ricercatori), non consiste nel rimborso dei costi sostenuti per usufruire dei servizi di una baby sitter, ma l’importo viene accreditato ai beneficiari tramite il Libretto di famiglia strumento già operante per le prestazioni di lavoro occasionale.

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Bonus baby sitter per pagare i parenti, si può fare?

Il bonus baby sitter può essere usufruito anche nel caso in cui siano i nonni ad assistere i genitori nella gestione dei bambini, come nel caso della domanda.

Il bonus viene erogato dall’INPS mediante il Libretto Famiglia beneficiari del bonus devono registrarsi sul sito INPS, nell’apposita sezione dedicata alle Prestazioni Occasionali > Libretto Famiglia, rispettivamente:
· come utilizzatori di Libretto Famiglia;
· come prestatori di servizi di baby-sitting.

Dopo tali adempimenti preliminari, una volta concesso il bonus da parte dell’INPS, il genitore beneficiario deve effettuare la cosiddetta “appropriazione” del bonus tramite il Libretto Famiglia entro il termine di 15 giorni solari dalla ricezione della comunicazione di accoglimento della domanda, mediante i canali telematici indicati nella domanda stessa. Potranno essere remunerate tramite Libretto Famiglia le prestazioni lavorative di baby-sitting svolte a decorrere dal 5 marzo 2020, per tutto il periodo di chiusura dei servizi educativi scolastici e rendicontate nell’apposita procedura entro il 31 dicembre 2020.

Il bonus baby sitter può essere usato per pagare i nonni, o altri parenti, che aiutano nella gestione dei figli: l’importante è che si segua la procedura del Libretto Famiglia.

Bonus baby sitter: si possono pagare i nonni o altri parenti?

Il bonus baby sitter è una misura a sostegno delle famiglie “ripescata” dal decreto Cura Italia per andare incontro ai genitori vista la chiusura delle scuole.

Il voucher può essere richiesto dai genitori che hanno almeno un figlio di età inferiore ai 12 anni al 5 marzo 2020 (i limiti di età non si applicano in caso di disabilità), ma solo se lavorano entrambi i genitori, anche in smartworking. Non si può richiedere se invece si utilizzano i congedi parentali.

Il bonus può quindi essere usato per le prestazioni di baby sitting svolte dal 5 marzo (la data in cui le scuole sono state chiuse in tutta Italia). È bene specificare però due cose:

  • nella norma non viene fatto riferimento a una baby sitter: possono anche essere due, ad esempio una per il mattino e una per il pomeriggio;
  • il voucher non è un rimborso per i costi sostenuti per pagare la baby sitter, ma è uno strumento per pagare una prestazione di lavoro occasionale tramite il Libretto Famiglia.
  • Il bonus, che per il mese di marzo è stato di 600 euro, viene erogato dall’INPS.

Bonus Baby Sitter: come fare domanda

Registrarsi come utilizzatori del Libretto Famiglia, mentre chi fa la baby sitter deve registrarsi come prestatore di servizi occasionali; entro 15 giorni dall’arrivo della comunicazione di accettazione della domanda, si deve procedere alla cosiddetta appropriazione telematica dell’agevolazione, pena la decadenza dal beneficio.

Il bonus ricevuto dal genitore che ha fatto richiesta viene usato per pagare chi si è registrato come baby sitter, quindi anche la nonna, la zia, il cugino o qualsiasi altro parente.

L’importo del voucher raddoppia arrivando a 1.200 euro, e aumenta anche per chi lavora nella sanità o nelle Forze dell’Ordine: per queste categorie il bonus arriva a 2.000 euro.

Inoltre, il bonus potrà essere usato per pagare i centri estivi: la novità è stata inserita per supportare i genitori, visto che le scuole rimarranno chiuse mentre molte altre attività riapriranno a breve.

In questo caso però, secondo la bozza del decreto, il voucher non sarebbe compatibile col bonus asilo nido.

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