Decreto rilancio: quali sono i bonus per le famiglie

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Quali sono i sostegni pensati per le famiglie con il nuovo Decreto Rilancio del 14 maggio 2020.

Rem, Reddito di emergenza

Tra le misure più attese dal Decreto arriva  il cosiddetto Rem, il Reddito di emergenza, un aiuto ai nuclei con maggiori difficoltà (circa 1 milione di famiglie finora escluse dai sussidi) a cui l’Inps erogherà da 400 a 800 euro, due quote in base ai componenti della famiglia.

Le condizioni per accedervi sono risiedere in Italiadichiarare un Isee inferiore ai 15mila euro, disporre di un patrimonio mobiliare al di sotto dei 10mila euro e non percepire il reddito di cittadinanza. Le domande devono essere presentate entro il termine del mese di giugno 2020.

Smart Working per genitori con figli al di sotto dei 14 anni

Allo scopo d’incentivare il lavoro agile e la gestione delle mansioni domestiche i genitori con figli minori di 14 anni, quelli cioè su cui grava maggiormente la chiusura delle scuole fino a settembre, potranno richiedere lo smart working sempre, purché sia compatibile con la loro attività. Vale per tutti, anche per il settore privato in assenza di accordi sindacali. 

Raddoppia il bonus babysitter

Il bonus baby sitter raddoppia e può essere utilizzato anche per iscrivere i bambini ai centri estivi. Il contributo è di 1200 euro e raddoppia rispetto ai 600 euro precedenti.

Congedo parentale più lungo

Viene portato a 30 giorni il congedo che sarà possibile richiedere al 50% dello stipendio. Con il nuovo Dpcm è prorogata la possibilità di ottenere, il congedo parentale straordinario (o COVID-19), che può essere chiesto sia dalla madre che dal padre.

Chi può chiedere il congedo parentale?

Possono fare domanda entrambi i genitori di figli minori di 12 anni (o disabili senza limiti di età). Ne hanno diritto anche coloro che sono in smartworking o che abbiano già usufruito del periodo massimo di congedo parentale ordinario, individualmente o entrambi.

Sono compresi lavoratori privati e iscritti alla Gestione Separata, lavoratori autonomi iscritti all’Inps ai quali non è riconosciuta la tutela del congedo parentale e lavoratrici autonome iscritte all’Inps che abbiano già raggiunto il limite del normale congedo parentale (3 mesi per i figli minori di 1 anno).

Il congedo parentale non è compatibile con il bonus baby sitter.