MAMME SENZA LAVORO 2019 quali agevolazioni e aiuti hanno?

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Mamme senza lavoro 2018: quali sono i bonus per le mamme disoccupate? Scopri come ottenere le agevolazioni e gli aiuti se sei una mamma senza lavoro.

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Assegno di maternità 2019 per le donne disoccupate e casalinghe: è questa l’agevolazione che l’Ente locale di residenza riconosce alla futura mamma disoccupata e casalinga, che consiste in un sostegno economico durante il periodo di gravidanza e, successivamente, del post parto.

Ma andiamo nello specifico e analizziamo bene come funziona questo bonus alle mamme.

Si tratta di un assegno pagato dal Comune di residenza riconosciuto alle mamme disoccupate e casalinghe. Un’agevolazione riservata appunto alle mamme che non lavorano o che non possono godere di almeno 3 mesi di contributi versati nell’ultimo anno e mezzo, cosa che invece farebbe scattare il diritto all’assegno di maternità da parte dello Stato, che consiste in un contributo economico di 338,89 euro euro per un massimo di 5 mesi.

Ovviamente, la mamma deve essere in possesso di determinati requisiti per ottenere tale agevolazione, quali:

  • Essere donne disoccupate e casalinghe che non lavorano o che non possono far valere almeno 3 mesi di contributi negli ultimi 18 mesi;
  • Aver partorito, adottato o ricevuto in affidamento preadottivo un bambino.
  • Essere cittadine italiane residenti nel Comune, comunitarie o extracomunitarie in possesso della carta di soggiorno al momento della presentazione della domanda o comunque entro 6 mesi dalla data del parto, o essere in possesso dello Status di Rifugiato politico.
  • Avere un ISEE che non superi i 17.142,46 euro e non ricevere altre prestazioni previdenziali o altri assegni di maternità INPS.

Agevolazioni donne in gravidanza disoccupate

Tra i bonus attribuiti alle mamme casalinghe disoccupate emergono anche i cosiddetti “bonus bebè”. In cosa consistono? La legge di stabilità n°2611 approvata il 23 dicembre 2017 dal Senato ha confermato il bonus per i nuovi nati del 2019 (detto anche assegno di natalità), per cui è previsto un bonus di 960 euro, composto da una cifra di 80 euro al mese.
Quali sono le modifiche in merito? Il bonus non verrà più assegnato fino al compimento del terzo anno di vita del bambino o al terzo anno di ingresso nel nucleo familiare, ma solo fino al compimento del primo anno di vita (o primo anno di ingresso se il bimbo viene adottato).

L’agevolazione in questione è prevista per tutti i bimbi nati o adottati dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018, con l’erogazione mensile dell’importo di 80 euro, fino al raggiungimento della cifra annuale di euro 960.

Come si fa la richiesta? Basta andare sul sito www.inps.it – Servizi on line solo dopo aver creato precedentemente un PIN personale. Inoltre, è anche possibile chiamare il numero verde 803.164 (numero gratuito da rete fissa) o il numero 06 164 164 (numero per cellulari) o rivolgersi ai patronati. 

Tra i requisiti da possedere per fare la richiesta troviamo:

  • un reddito Isee di massimo 25mila euro
  • tutti i requisiti di reddito Isee alla presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio
  • la cittadinanza italiana oppure nell’Unione europea oppure cittadino extracomunitario con permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, con status di rifugiato politico o protezione sussidiaria;
  • la convivenza con il figlio.

Inoltre, c’è da sapere che l’importo annuale di 960 euro verrà raddoppiato a 1.920 euro per un Isee non superiore ai 7mila euro.

Per usufruire dell’assegno dal giorno della nascita, è indispensabile presentare la domanda entro 90 giorni dalla nascita o dall’adozione del bambino.

Assegno maternità primo figlio: come si ottiene

Come è stato detto all’inizio, l’assegno per le mamme casalinghe 2019 consiste in un’agevolazione rilasciata dal Comune di residenza della mamma disoccupata e casalinga, andando a costituire un vero e proprio supporto economico durante la gravidanza e dopo il parto. Oltre ai requisiti prima menzionati, c’è da sapere che l’importo in sé viene rivalutato ogni anno, ma quello previsto per il 2018 è pari a 342,61 euro. Quindi in totale, alla mamma che non lavora e non può far valere almeno 3 mesi di contributi versati negli ultimi 18 mesi, spettano complessivamente 1.713 euro se il reddito ISEE non è superiore a 17.142,46€.

Per presentare questa domanda, la mamma deve compilare il modulo e consegnarlo al Comune di residenza.

 

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