Le mamme preferiscono i figli maschi

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Perché le mamme preferiscono i figli maschi? È vero che noi mamme siamo gelose dei figli maschi? Il rapporto mamma-figlio è sempre unico e è difficile generalizzare, ma proviamo a rispondere a queste domande senza fare di tutta l'erba un fascio!

“Ogni scarafone è bello ‘a mamma soja”, cita il famosissimo e antichissimo proverbio, sarà anche antico, ma è sempre attuale perché infatti le mamme preferiscono i figli maschi.

Le mamme, checché se ne dica, non si comportano allo stesso modo con i propri figli. O almeno, forse proprio perché fa parte del loro Dna, o forse perché proprio non riescono a farne a meno, cambiano atteggiamento quando i soggetti in questione sono i figli maschi.

L’amore per i figli è lo stesso, ma è la complicità, il feeling che cambia, trasformando il rapporto in qualcosa di davvero unico.

Un atteggiamento che varia dalla versione più “classica” da chioccia, super protettiva (che persiste anche quando i loro piccoli diventano adulti), a quella meno gettonata ma comunque esistente: quella di “generale”, in grado di infondere una certa ansia nei confronti dei figli, che si sentono perennemente dipendenti dalle loro madri.

Le mamme preferiscono i figli maschi o femmine?

È vero che le donne preferiscono i figli maschi? Secondo uno studio, il 90% delle donne preferisce il figlio maschio e questo perché sarebbe più affettuoso, giocherellone e più incline a costruire con la madre un rapporto esclusivo.

Al contrario, le femmine sarebbero più problematiche e instaurerebbero un rapporto privilegiato con la mamma solo a partire dai 5 anni quando questa diventa per loro un modello di genere.

A quanto pare, si tratta di un vero e proprio aspetto biologico, dal momento che il Dna del figlio maschio persiste nel cervello della madre anche dopo il parto. Una “scoperta”, realizzata dai ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, pubblicata poi sulla rivista Plos One.

Il luogo comune più classico di sempre, secondo cui i maschi siano mammoni e che, in generale, le mamme preferiscano proprio i pargoli maschi, pare sia vero.

Questo non accade solo in Italia, ma un po’ in tutto il mondo! Uno studio britannico ha dichiarato che è vero che le mamme hanno un debole per i figli maschi e sarebbero più dolci nei loro confronti, disposte a maggior tolleranza e sentono di avere con loro un legame più forte.

Ovviamente, c’è la controparte. Si tratta di una ricerca realizzata dalla Rutgers School of Business che ha dimostrato proprio l’opposto. Le madri preferirebbero le figlie femmine, mentre i padri sarebbero più favorevoli nei confronti dei maschi. Secondo questa scoperta, i genitori tendono a favorire i figli dello stesso sesso soprattutto per quanto riguarda l’aspetto economico. A tal proposito, è emerso che quando si parla di “soldi”, di “affari”, l’imparzialità dei genitori viene meno. In che modo? Le madri investono molti più soldi per le figlie e lo stesso fanno i padri quando si parla dei figli.

È vero che le mamme sono gelose dei figli maschi?

Sembra che la gelosia delle mamme nei confronti dei figli maschi sia più tangibile, soprattutto, quando subentra la famosa “fidanzata”. Nella maggior parte dei casi (ci premura sottolinearlo, senza generalizzare) essere rimpiazzata da un’altra donna, per ogni mamma, è un momento davvero traumatico. È proprio per questo che la fidanzata di turno non sarà mai all’altezza del figlio. Da qui ne deriva una difficoltà ad accettare che un’altra donna riesca si insinui nel rapporto con il figlio.

Insomma, il “bambino” non diventerà mai abbastanza grande in cuor loro, quindi si sentiranno sempre giustificate a trattarlo come tale. Saranno sempre iperprotettive e vedranno (quasi) sempre la fidanzata come una persona “non all’altezza”.

Quando le madri sono possessive con i figli maschi

Avete presente il film “Quel mostro di suocera”? con la mamma che conosce la futura nuora e, pazza di gelosia, fa di tutto pur di rovinarle la vita? La suocera è da sempre il terrore di tutti (soprattutto “tutte”), anche nel momento in cui ci si fidanza. Ovviamente, lungi da noi generalizzare la situazione.

Posto che alla base c’è sicuramente un grande amore per il figlio, molte volte ci chiediamo come queste mamme non si rendano conto che, comportandosi in questo modo, fanno del male ai propri figli?

Quante volte sentiamo di una gelosia eccessiva da parte di mamme iperprotettive? Da dove nasce tutto questo?

Tutto ha origine durante l’infanzia, periodo in cui il bimbo maschio nutre sentimenti d’amore nei confronti del genitore di sesso opposto e di rivalità nei confronti del genitore del suo stesso sesso. Di solito, normalmente, questa situazione viene superata con la crescita. Infatti, più avanti è proprio il comportamento della madre ad essere incisivo. Un comportamento che può diventare eccessivo, basato su un amore e una protezione sconfinati nei confronti del figlio. Infatti, è proprio l’eccessiva protezione materna che, inevitabilmente, conduce i figli a dipendere prima da loro, e poi da altre figure femminili.

A tal proposito, anche Freud sosteneva che il legame tra madre e figlio è qualcosa di talmente forte che inevitabilmente verrà preso in esempio come prototipo di tutte le altre relazioni d’amore.

E la fidanzata? Sempre più frequentemente, le discussioni in una coppia nascono dai tentativi della partner di staccare il compagno dalle “grinfie” materne. Cosa fare allora? Bisogna andare a fondo nella situazione e cercare di comprendere le “possibili” problematiche nascoste dietro queste intromissioni spiacevoli. La cosa da tenere a mente è che bisogna porsi dei limiti, anche perché ad un certo punto la gelosia soffoca.

I figli maschi assomigliano alle mamme: vero o falso?

Vi è la convinzione che i maschi assomigliano alle mamme e le femmine sono tutte il loro papà. La somiglianza dipende da leggi complesse, le leggi dell’ereditarietà. 
Partiamo col dire che un bambino non può ricevere tutti i caratteri di suo padre o di sua madre e che non potranno mai esserci due persone geneticamente identiche, a meno che non si tratti di gemelli omozigoti. Per certo si sa che alcuni caratteri del patrimonio ereditario sono “dominanti” rispetto ad altri.

Tra l’altro, c’è da sapere che secondo uno studio californiano ogni bambino non assomiglia ai propri genitori più di quanto non assomigli a qualsiasi altra coppia di genitori scelti a caso. Questa considerazione risulta meno “impressionante” se si pensa che, al patrimonio genetico del bambino, contribuiscono non solo i genitori, ma tutti gli antenati, i cui cromosomi hanno continuato a combinarsi nel corso dei secoli.

Lo stesso si può dire per il carattere: una persona viene al mondo non come un essere immutabile, ma al contrario possiede un elevato potenziale di sviluppo. Anche e soprattutto per effetto di fattori ambientali. Insomma, tra le due convinzioni secondo cui “solo l’ambiente forma la personalità” e “tutto viene ereditato dai genitori” siamo ad un vero e proprio 50 e 50!

Quindi, per un genitore è fondamentale sia conoscere il figlio, sia conoscere se stesso. Solo in questo modo, sarà in grado di non influenzare troppo il carattere e la personalità del proprio bambino, evitando di modificarla a propria immagine e somiglianza.