Bonus famiglia meno conosciuti: ecco come richiederli

Bonus famiglia meno conosciuti: ecco come richiederli? Forse non tutti sanno che esistono dei bonus a sostegno dei nuclei famigliari che non vengono molto pubblicizzati e che molte famiglie pur avendo i requisiti necessari non sanno di poter richiedere.

Ad esempio tra i meno noti abbiamo il Bonus bebè, premio nascita, assegni per il nucleo familiare. Sono davvero tantissimi gli incentivi per famiglie e bambini che possono essere richiesti, ma a complicare la situazione non è solo il numero di bonus disponibili ma la burocrazia per richiederli. Infatti molte famiglie si scoraggiano davanti alla quantità di documentazione da dover presentare per ricevere un incentivo o parte di esso.

«Molti genitori non sanno nemmeno di avere diritto ad aiuti e sovvenzioni, perché mal pubblicizzati e di difficile accesso» spiega Carolina Casolo, fondatrice di Sportello Mamme, lo sportello virtuale che analizza gratuitamente la posizione familiare gestendo online le richieste di bonus e premi alla famiglia con l’obiettivo di semplificare la vita delle mamme.

Quali sono le tipologie di bonus famiglia meno conosciuti?

Andiamo con ordine e facciamo una primissima distinzione. Esistono infatti due tipi di bonus richiedibili dalle famiglie: quelli statali, erogati dall’Inps, e quelli comunali. Le informazioni in genere si possono reperire sul sito dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, quello del comune o dei patronati. «Non sempre è facile conoscere questi incentivi, soprattutto quelli comunali, perché spesso non vengono promossi o sono di difficile comprensione».

QUI POTETE TROVARE UN ELENCO CON TUTTI I BONUS RICHIEDIBILI SUDDIVISI PER REGIONE

Tra quelli statali i bonus meno conosciuti sono:

1. Assegni al nucleo familiare

Aiuto che spetta anche ai liberi professionisti oltre che ai lavoratori dipendenti a seconda di determinate fasce di reddito. Per fortuna, è possibile fare richiesta fino anche a cinque anni dopo dal momento in cui se ne ha diritto. Per accedere a questi assegni è necessario inoltrare una pratica telematica attraverso il sito dell’Inps.2. Bonus bebè

Per averne diritto bisogna avere un Isee in corso di validità inferiore a 25mila euro. Una cifra che, però, come molti erroneamente ritengono, non corrisponde alla somma dei redditi dei genitori.

3. Interdizione dal lavoro fino al settimo mese del bambino per allattamento

Dove possono esserci rischi chimici o biologici, o fisici. In queste eventualità le donne possono rimanere a casa fino al settimo mese del bambino, retribuite al 100%».

4. Reddito di maternità

Incentivo per tutte le persone che non hanno potuto accedere alla maternità obbligatoria per mancanza di requisiti. In media, si parla di un assegno una tantum di 1.600 euro, massimo 1.700, da richiedere entro sei mesi dal parto al comune di residenza e che poi viene erogato dall’Inps.

Tra quelli comunali invece abbiamo:

1. Bonus luce gas e acqua

È un bonus legato all’Isee, che tendenzialmente deve essere inferiore agli 8mila euro. Bisogna fare richiesta ogni anno e dà diritto a uno sconto variabile a seconda dei gestori. L’importo della luce viene ridotto direttamente in bolletta, mentre per il gas arriva a casa un buono; per l’acqua, invece, in genere la scontistica viene data al condominio che poi lo ripartisce sulle spese condominiali della famiglia.

2. Bebè card

Si tratta di una carta da chiedere entro sei mesi dal parto, prevista nei comuni più grandi. Dà diritto a 180 euro a bimestre, fino a un massimo di 1.800 euro totali, con cui si possono acquistare beni primari per i bambini in negozi convenzionati. Ne ha diritto chi ha un Isee inferiore a 17mila euro e per ottenere la card bisogna fare domanda al Comune di residenza.