VACCINI AUTISMO: quali sono gli effetti collaterali nei bambini

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Vaccini autismo: ci sono effetti collaterali dei vaccini? Ecco quello che c'è da sapere su vaccini e autismo. Quale differenza c'è tra vaccino trivalente e vaccino esavalente? Come riconoscere l'autismo nei bambini?

Un nuovo studio ha dimostrato che non ci sono legami tra l’autismo e il vaccino trivalente per morbillo, parotite e rosolia (il cosiddetto vaccino MPR). Lo studio, condotto da ricercatori danesi e pubblicato sulla rivista scientifica Annals of Internal Medicine dell’American College of Physician, organizzazione dei medici internisti statunitensi, ha riguardato 657.461 bambini nati in Danimarca tra il 1999 e il 2010, di cui 6.517 hanno sviluppato forme di autismo: non è stata riscontrata nessuna differenza nel rischio di contrarre l’autismo tra bambini vaccinati e bambini non vaccinati. Gli stessi studiosi avevano fatto un altro studio per esaminare il rapporto tra autismo e vaccini nel 2002, concludendo anche allora che non ci fossero legami.

Vaccini autismo: c’è un legame tra vaccini e autismo?

Il legame tra vaccino e autismo sta diventando un argomento sempre più importante e presente nelle scelte dei genitori, spinti dal desiderio di proteggere e accudire i loro bambini. Molte, ad esempio, sono le domande che ruotano intorno al vaccino influenzale  e al suo comportare, o meno, degli effetti collaterali. A tal proposito, è stata presa in considerazione la questione del legame che sussisterebbe tra vaccino e autismo, probabilmente legato alla presenza del mercurio nei vaccini stessi. Ma è davvero così? In realtà, appare molto difficile dare una risposta certa a questa domanda.

Nessuno può sostenere fermamente che il thimerosal, un battericida contenente il 49,6% di mercurio, sia il principale responsabile dell’aumento di casi di autismo, di disordine da deficit dell’attenzione (ADD), di ritardi nel linguaggio e altri disturbi registrati nell’ultimo periodo.

Il thimerosal si trova nella maggior parte dei vaccini antinfluenzali, ma anche in alcuni antitetanici, antidifto- tetanici, contro la pertosse e la meningite, che a volte, anche se non di routine, sono somministrati ai bambini.

Intanto, i centri per il controllo delle malattie non sono ancora riusciti a verificare o a smentire la teoria che considera il thimerosal causa di autismo, ritardo nel linguaggio e altri disturbi.

In realtà, che non esiste alcun legame causale tra vaccini e autismo lo ha stabilito ormai 12 anni fa l’Organizzazione Mondiale della Sanità, e lo hanno poi ribadito tutte le ricerche, analisi e metanalisi effettuate nei 12 anni successivi. Questo, però, non ha impedito alla bufala di diffondersi, specialmente in rete

La convinzione che il vaccino possa provocare autismo deriva da un episodio avvenuto nel 1998 quando il medico Andrew Wakefield pubblicò su The Lancet, una delle più importanti riviste mediche al mondo, uno studio in cui sosteneva la correlazione tra il vaccino trivalente MPR (morbillo-parotite-rosolia) e la comparsa di autismo. Lo studio venne però ritirato quando si scoprì che Wakefield era stato pagato per alterare i risultati e che quindi aveva pubblicato i dati per interessi personali.

Nonostante ciò, quell’episodio ebbe un effetto devastante, provocando un grande calo vaccinale e scarsi livelli di immunizzazione in alcuni Paesi, con il successivo aumento dei casi di morbillo e delle sue complicanze.

Vaccino trivalente autismo: morbillo, parotite, rosolia e autismo

Si pensava ad una questione ormai risolta da tempo, incentrata sulla correlazione tra l’autismo e i vaccini anti morbillo, parotite, rosolia. A partire dagli Anni Novanta, alcuni genitori di bambini con autismo hanno ritenuto che la somministrazione della vaccinazione trivalente anti morbilloparotite e rosolia avesse causato la presenza di sintomi legati all’autismo, in particolare la cosiddetta “forma regressiva”, legata alla regressione delle competenze sociali e comunicative. Preoccupazioni che sono riemerse nel nostro Paese e che hanno condotto la comunità scientifica ad approfondire la questione.

I vaccini anti morbillo, parotite e rosolia (vaccinazione trivalente) vengono di solito somministrati insieme dal momento che la loro combinazione è risultata più efficace nel combattere tutte e tre le malattie.

Ma cosa ha fatto scatenare questo fenomeno allarmistico che associa tale vaccinazione al verificarsi dei sintomi dell’autismo? Sono stati  due i fattori che hanno condotto ad approfondire tale rapporto: l’età di insorgenza dei sintomi più caratteristici, che non emergono fino al secondo anno di vita del bambino (cioè nella fase in cui viene somministrato il vaccino trivalente) e l’apparente incremento dell’incidenza dell’autismo.
I sostenitori del legame fra vaccino MMR e autismo si basano sul riscontro del drammatico aumento dei casi di autismo negli ultimi due decenni, in concomitanza con la diffusione dell’uso del vaccino MMR.

In seguito all’ articolo di Wakefield, che ipotizzava in sostanza che il vaccino causasse sintomi legati all’autismo, il Centro per il Controllo delle Malattie (CDC) di Atlanta (USA) e l’Istituto Nazionale della Sanità degli Stati Uniti (NIH) incaricarono un Comitato Indipendente di esaminare l’ipotesi dell’associazione tra vaccino MMR e autismo.

La conclusione? L’evidenza scientifica smentisce l’esistenza di una relazione causale tra vaccino MMR e disturbi dello spettro autistico.

Vaccino trivalente quando farlo e quanti richiami servono

I vaccini anti morbillo, parotite e rosolia vengono per lo più somministrati insieme, attraverso la vaccinazione trivalente. Nel nostro Paese non è obbligatorio, ma è molto raccomandato dal Ministero della Salute e viene somministrato gratuitamente a tutti i bambini. In quali casi non va somministrato? A tutti coloro che hanno subito una reazione allergica grave alla prima dose del vaccino, ai pazienti con problemi ereditari di intolleranza al fruttosio e alle donne in gravidanza. Inoltre, il medico deve sapere se il paziente ha una malattia che coinvolge il sistema immunitario o un tumore.  La prima tra i 12 e i 15 mesi di età, la seconda a 5-6 anni.

In casi particolari, quando è necessaria una protezione più rapida, la seconda dose può essere somministrata anche in tempi abbastanza brevi, ma non si deve superare il limite minimo di 28 giorni dalla prima dose.

Possono essere vaccinati anche i bambini tra 6 e 12 mesi a contatto con un caso di morbillo. In questo caso, però, la dose non viene conteggiata e la prima dose valida deve essere somministrata dopo 12 mesi di età. Gli adulti che non hanno contratto le malattie contro le quali agisce il vaccino e che non possono dimostrare di aver effettuato la vaccinazione, ne dovrebbero ricevere almeno una dose.

Ma cosa copre il vaccino trivalente? Quest’ultimo viene somministrato per proteggersi dall’insorgenza di morbillo, parotite e rosolia.  I sintomi sono mal di testa, dolore, gonfiore al collo, febbre alta. Differenti sono le complicazioni, come i danni all’udito, le infiammazioni al pancreas e ai testicoli. Gli effetti collaterali del vaccino trivalente sono molti. In alcuni casi si registra la comparsa di febbre, di un lieve esantema e di un gonfiore al viso o dietro il collo. Nei casi più gravi, che sono rari, sono state registrate anche convulsioni febbrili, dolori e infiammazioni alle articolazioni e riduzione del numero delle piastrine. Soltanto in casi eccezionali sono state segnalate gravi reazioni allergiche.

Vaccino esavalente e autismo

Il vaccino esavalente è un unico vaccino che viene in genere somministrato entro il primo anno di vita e che protegge da malattie come difteritetetanopertosse acellularepoliomieliteepatite B ed haemophilus influenzae di tipo B. L’esavalente viene definito anche ‘combinato’, proprio perché i germi delle 6 malattie vengono uniti in una sola siringa, per evitare che il bambino debba sottoporsi a 6 differenti iniezioni.

Attualmente non esistono studi in grado di dimostrare una correlazione tra vaccini e autismo e, nello specifico, tra vaccino esavalente e autismo.

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