Quando un bambino viene affidato ai servizi sociali?

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Cosa controllano i servizi sociali? Quando un bambino viene affidato ai servizi sociali? Quali sono i motivi per allontanare un bambino dai genitori? Cosa significa "Affidamento ai servizi sociali con collocamento presso la madre"? Una piccola guida con tutto quello che devi sapere.

Quando un bambino viene affidato ai servizi sociali? Cosa è successo davvero a Bibbiano?

L’obiettivo era screditare i genitori e favorire gli affidi. I disegni dei bambini sono stati contraffatti, le relazioni dei colloqui con i bambini sono state falsificate. Il tutto per una questione prettamente economica. Le famiglie affidatarie ricevono aiuti mensili oscillanti dai 600 ai 1.300 euro.

In una stanza dei servizi sociali a Bibbiano i carabinieri hanno trovato, in pacchi-regalo, una Barbie, scarpe da calcio, un pandoro, una console, altri giocattoli e dei vestiti. «Si voleva annichilire qualunque forma di presenza dei veri genitori» dice un investigatore. Rapporti interrotti «senza alcuna reale e legittima motivazione» scrive il gip. Veniva impedito pure lo scambio di corrispondenza «omettendo di informare i bambini della nascita di un fratellino».

Il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti (del Pd, da cui si è autosospeso) è accusato di falso e abuso d’ufficio. Avrebbe favorito l’attività di alcune associazioni, tra cui il Centro studi Hansel e Gretel, avvantaggiato «omettendo di effettuare una procedura ad evidenza pubblica per un servizio di psicoterapia per un importo sopra i 40 mila euro». E favorendo professionisti «attraverso sistematiche determine di conferimento di difesa legale dei minori in affido», ma tutto in contrasto con le norme. Indagati per abuso d’ufficio anche altri due ex sindaci pd: Paolo Colli (Montecchio) e Paolo Buran (Cavriago), ex presidente Unione Val d’Enza.

Secondo l’accusa, la onlus Centro studi «Hansel e Gretel», centro privato specializzato di Moncalieri (Torino) gestito da Claudio Foti e da sua moglie, operava a Bibbiano ricevendo dal Comune compensi di circa 135 euro per ogni seduta di psicoterapia «a fronte della media di 60-70 euro e nonostante il fatto che l’Asl potesse farsi carico gratuitamente del servizio». Il danno economico per l’erario sarebbe di 200 mila euro.

Nei primi giorni successivi la notizia dell’indagine ha fatto uscire allo scoperto molte famiglie che si erano viste sottrarre i loro bambini e scatenato l’indignazione dell’opinione pubblica. A inizio luglio il Guardasigilli Alfonso Bonafede ha deciso di inviare gli ispettori presso il tribunale dei Minori e la Procura di Reggio Emilia, mentre il 22 luglio il presidente dellla Regione Reggio Emilia Stefano Bonaccini ha chiesto l’istituzione di una Commissione regionale d’inchiesta che “in maniera concreta e in tempi certi possa dare un contributo di ulteriore chiarezza”. Negli ultimi giorni da un lato il numero degli indagati è salito a 29, dall’altro il tribunale del Riesame ha revocato gli arresti domiciliari nei confronti di Foti per la mancanza dei “gravi indizi di colpevolezza”. Foti, parlando con i media, si è sfogato raccontando la sua versione dei fatti: “Non sono un mostro, utilizzo una terapia basata sul rispetto empatico”, ha spiegato. Le indagini andranno avanti ancora per molti mesi e non si chiuderanno prima dell’autunno, ha spiegato il procuratore capo di Reggio Emilia Marco Mescolini.

Quando un bambino è affidato ai servizi sociali e allontanato dai genitori?

Oggigiorno sempre più spesso si ricorre a questo provvedimento messo in atto dallo Stato, avviato in seguito alla segnalazione  del minore al tribunale per i minorenni da parte del pubblico ministero minorile, oppure da parte dei genitori, dell’ufficio di servizio sociale o degli organismi di educazione. Si tratta di un provvedimento che ha visto la sua origine nell’esigenza di rieducare i minori distogliendoli dalle loro “devianze”, ma col passare del tempo ha esteso il suo campo d’azione a temi ancora più ampi. Infatti, sono numerosi i provvedimenti messi in atto dal tribunale al fine di proteggere i minori da trascuratezza e maltrattamenti da parte delle stesse figure genitoriali.

La personalità del minore sarà oggetto di analisi da parte del tribunale, al termine della quale deciderà se attuare l’affidamento al servizio sociale con o senza collocamento in comunità.

Quali sono i motivi per togliere un figlio ai genitori

Come è stato detto poc’anzi, l’allontanamento di un figlio dai genitori può dipendere da cause differenti: oltre alla trascuratezza fisica (determinata dalla mancanza di cura da parte dei genitori verso la salute del figlio o da condizioni ambientali non consone e non agevoli in cui vive quest’ultimo), la misura dell’affidamento al servizio sociale viene utilizzata in caso di maltrattamento, violenza, benessere messo a rischio, e spesso anche da parte del tribunale civile nelle separazioni giudiziali e nei divorzi. Si tratta di ragioni differenti che stanno alla base di un complesso processo di sostegno, disposto esclusivamente dall’autorità giudiziaria, rivolto al minore di età e alla sua famiglia.

Il dispositivo giudiziario è preceduto da una fase valutativa che mira all’esclusivo obiettivo di garantire il minore e il suo benessere. A tal proposito, subentra quando il genitore non è in grado di rispondere ai bisogni di crescita del proprio figlio, costringendolo a vivere esperienze non adatte alla sua età. In altri casi, non è in grado di assicurargli una routine corretta, con degli orari definiti e precisi così come dovrebbe succedere in un contesto consono. Può capitare che il bambino sia circondato da un ambiente completamente inaffidabile, che vede la mancanza di una buona gestione dei rapporti interpersonali, o in cui per esempio è costretto ad assistere a scene di violenza tra i suoi genitori. Questo è quanto riporta Gianmario Gazzi, Presidente del Consiglio nazionale degli Assistenti Sociali.

Va sottolineato che l’allontanamento non è mai determinato da motivi economici o ambientali.

Cosa controllano gli assistenti sociali

Il servizio sociale ha il compito di controllare la condotta del minore riferendolo periodicamente al tribunale e decidendo, in base a specifici casi, se è opportuno o meno modificare quanto è stato prescritto.

L’assistente sociale svolge riveste anche un ruolo di consulenza e di sostegno alla famiglia affidataria. Egli, infatti, deve affiancare i genitori nella formulazione di un programma volto a rendere quanto più naturale possibile l’inserimento del bambino nel nuovo contesto familiare.

Assistenti sociali quando portano via i figli e perché

La povertà non è una ragione sufficiente per allontanare il figlio da casa. Invece, in situazioni di degrado, quando i bambini subiscono violenze fisiche o psichiche, sono malnutriti, vittime di reati, costretti a vivere con genitori drogati, alcolisti o madri prostitute, interviene il tribunale per i minorenni su segnalazione procura della Repubblica.

Figli portati via da assistenti sociali: dove vanno

In base alle motivazioni precitate gli assistenti sociali intervengono allontanando i figli dai propri genitori. In questi casi, i minori vengono ospitati in case famiglia gestite da associazioni e cooperative,, oppure affidate a nuclei familiari esterni. Inoltre, se passa un certo periodo di tempo e i genitori continuano a non essere ritenuti affidabili dai servizi sociali, si può decidere anche di avviare l’adozione dei figli. Tutto viene deciso dal tribunale, che stabilisce i casi di non idoneità dei genitori.

I soggetti che possono essere chiamati dal giudice o dai servizi sociali per prendersi cura di un minore proveniente da una famiglia disagiata sono stabiliti con questo ordine di preferenza:

  • altro nucleo familiare (preferibilmente dove sono presenti altri minori);
  • persona singola;
  • comunità di tipo familiare;
  • istituto di assistenza pubblica o privata.

Affidamento ai servizi sociali come funziona

L’affidamento ai servizi sociali è una misura nata e pensata per i casi di disadattamento minorile.

Qualora un nucleo familiare stia attraversando un periodo di difficoltà, motivato sia da un disagio economico che psichico, la legge interviene per tutelare eventuali minori, i quali vengono dati in affidamento temporaneo fino a quando l’evento che impedisce loro di crescere in maniera sana ed equilibrata non cessa di esistere.

L’affidamento quindi è temporaneo e non può durare oltre il termine massimo previsto dalla legge (24 mesi) questo può terminare con il ritorno del minore nella famiglia d’origine oppure con l’adozione da parte di un nuovo nucleo familiare. L’affidamento può terminare anche prima della scadenza dei 24 mesi, qualora le ragioni ostative alla crescita sana ed equilibrata del minore siano venute meno. Il minore quindi torna nel nucleo familiare di appartenenza quando scompare definitivamente la situazione di disagio che ha avviato il provvedimento.

Affidamento ai servizi sociali con collocamento presso la madre: cosa significa

La recente decisione della Corte di Cassazione 27/2017 sottolinea che

l’ esistenza di una conflittualità tra i coniugi, derivante dalla particolarità caratteriale di entrambi non costituisce un motivo tale da derogare al regime ordinario dell’affidamento condiviso in favore di quello esclusivo, a meno che il primo sia pregiudizievole per l’interesse dei figli, alterando e ponendo in serio pericolo il sano equilibrio e sviluppo psico-fisico. In tal caso la pronuncia di affidamento esclusivo deve essere sorretta da una puntuale motivazione in ordine, non solo al pregiudizio potenzialmente arrecato ai figli da un affidamento condiviso, ma anche alle idoneità del genitore affidatario ed alla inidoneità educativa o alla manifesta carenza dell’altro genitore”.

Inoltre, la legge (art. 337 quater CC) prevede la disposizione dell’affidamento esclusivo ad uno dei genitori quando l’affidamento all’ altro sia contrario all’ interesse del minore, non precisando, dunque, gli specifici casi in presenza dei quali in Giudice è tenuto a disporre la misura in questione.

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