PLACENTA INVECCHIATA cosa significa e da cosa dipende [VIDEO]

Cos'è la placenta invecchiata? Quali sono le cause e quali le conseguenze per il bambino? Esiste un legame tra placenta invecchiata e alimentazione? Come si vede se la placenta è invecchiata? Scopri tutto quello che devi sapere.

La notizia della nascita di Leone, figlio di Chiara Ferragni e Fedez, riempie le pagine dei giornali ed i social network. Leone è nato prima del previsto, alcune settimane prima rispetto alla data stimata.

Sembra che la placenta avesse iniziato a non lavorare più e a non fornire il giusto nutrimento al bambino, quindi si è reso necessario anticipare il parto.

Placenta invecchiata cosa significa: ecco cos’è la placenta invecchiata

Una delle problematiche che possono presentarsi nel corso della gravidanza riguarda la placenta invecchiata, tecnicamente detta “placenta calcificata”.  Verso la fine della gravidanza è normale avere una placenta più calcificata, quindi invecchiata, e non si rende necessario alcun tipo di intervento. Al contrario se l’invecchiamento della placenta si verifica nel corso della gravidanza potrebbe incidere sulla crescita fetale e rendere necessario un parto anticipato.

Da cosa dipende la placenta invecchiata: cause

Uno dei sintomi più evidenti della placenta invecchiata è una scarsa crescita del feto. In passato la placenta invecchiata veniva diagnosticata solo dopo il parto quando veniva esaminata. Oggi invece è possibile avere una diagnosi precoce: nella placenta invecchiata sono evidenti piccole calcificazioni di colore bianco somiglianti a delle piccole pietre.

L’invecchiamento della placenta può essere dovuto a diversi fattori:

  • durata della gravidanza: una gestazione che si prolunga oltre le 40 settimane può essere maggiormente interessata da calcificazioni della placenta.
  • fumo
  • Diabete gestazionale
  • ipertensione: che è strettamente connessa con la gestosi

Placenta invecchiata e alimentazione: ci sono dei legami?

L’alimentazione della futura mamma ha un ruolo fondamentale nel ridurre il rischio di invecchiamento della placenta e per la produzione di calcio, necessario per la salute di ossa, denti, coagulazione del sangue, funzionalità nervosa, muscolare e cardiaca.

La dose di calcio consigliata  per una donna in gravidanza  è di 1200 mg al giorno e serve a ridurre i rischi di calcificazione della placenta.

Placenta invecchiata conseguenze per il bambino

Una placenta invecchiata non consente al bambino di ricevere la giusta quantità di ossigeno e nutrienti da parte dell’organismo materno.

Nella maggior parte dei casi, comunque, le complicanze legate all’invecchiamento della placenta non sono dannose per il feto anche se si tende ad anticipare il parto perchè il bambino non riceve più il nutrimento come dovrebbe e tende a non crescere più.

Il bambino una volta nato da una placenta invecchiata presenta:

  • unghie più lunghe,
  • pelle desquamata
  • scarsa presenza di vernice caveosa, quello strato sottile che riveste il corpo del bambino e che protegge la pelle durante la permanenza nel liquido amniotico.

Quando la placenta invecchiata determina la nascita del bambino: il caso di Chiara Ferragni

Ogni caso in questa situazione è diverso, dipendendo dalla gravità della cartella clinica e dal ritardo nella crescita del neonato, il ginecologo decide se c’è bisogno di ricovero in ospedale, di intervenire con un parto prima del termine o semplicemente di monitorare costantemente la mamma e il bebè. Chiara Ferragni aveva raccontato che oltre alla placenta invecchiata si era riscontrata anche una diminuzione del liquido amniotico. Le due cose non sono correlate ma nel suo caso specifico hanno deciso di far nascere il bambino prima rispetto alla data prevista.

Netflix and chill #LeoncinoMio

Un post condiviso da Chiara Ferragni (@chiaraferragni) in data:

Placenta invecchiata come si vede

Oggi naturalmente con la moderna tecnologia e con le ecografie in alta risoluzione possiamo diagnosticare in qualsiasi momento della gravidanza una calcificazione placentare. Generalmente questo fenomeno se monitorato attentamente non rappresenta un rischio serio, soprattutto se a fine gravidanza. Per una gravidanza agli inizi una placenta invecchiata potrebbe comportare problemi di crescita fetale. Laddove con l’ecografia il medico riscontrasse uno scarso accrescimento fetale e una placenta invecchiata precocemente, può consigliare il riposo alla futura mamma in modo da favorire una migliore ossigenazione al piccolo e quindi una migliore crescita. In altri casi può essere invece necessario programmare un parto quanto prima, anche pretermine, ma che garantisca la salute del bimbo alla nascita.

La placenta invecchiata all’ottavo mese è comune?

In una gravidanza a termine, a partire dalla 33° settimana, avere la placenta invecchiata e quindi con calcificazioni è più che normale e assolutamente non deve destare ansie.

Ti può interessare anche: