Perché mio figlio non dice grazie

Perché mio figlio non dice grazie

Perché mio figlio non dice grazie? Perché non saluta? Ci sono tante domande che i genitori si pongono nei confronti dei loro figli e dei comportamenti che assumono. Spesso sono proprio i comportamenti per noi adulti più semplici, come dire grazie e salutare, che non rivediamo nei nostri figli.

Che sia in un luogo affollato o con poche persone, che ci siano persone conosciute o meno, non tutti i bambini reagiscono allo stesso modo e ci sono alcuni bimbi che non salutano o non ringraziano. Perché? Cosa succede? C’è da preoccuparsi? Come possiamo intervenire?

Solitamente questo comportamento è transitorio e si risolve con il tempo. Lo sviluppo dell’empatia non è semplice e immediato come invece possiamo credere. Non tutti i bambini sviluppano questa capacità nei tempi desiderati dagli adulti, ci sono bambini che magari a 3 anni ancora non salutano verbalmente, ma magari lo fanno mandando un bacio o alzando la manina.

Perché mio figlio non dice grazie

Mio figlio non dice grazie, cosa posso fare?

Come insegnare a dire grazie ai bambini? Se mio figlio non dice grazie c’è qualcosa che posso fare?

Sicuramente una cosa da fare è essere noi stessi i primi a dire grazie, quando la situazione lo permette, sapendo di essere visti dal bambino. I bambini imitano il nostro comportamento e vedendoci più volte ringraziare, o anche salutare qualcuno, saranno più portati a seguire il nostro buon esempio. Il concetto di gratitudine e l’emozione che ne scaturisce nell’individuo non è sempre semplice da spiegare a parole, ecco anche perché molti bambini non dicono grazie. Per questo motivo possiamo aiutare i bambini a manifestare la loro gratitudine incoraggiandoli, chiedendo loro come li ha fatti sentire un determinato gesto o un regalo, se sono felici allora ringraziare renderà felice chi ha fatto quel gesto o regalo nei loro confronti. Se notiamo che il bambino ha una difficoltà a esprimersi verbalmente, lasciamo che lo faccia attraverso i gesti, come può essere un disegno, un abbraccio, una carezza o anche un sorriso.

Una cosa da non fare è insistere. Più insistiamo con il bambino e più lui vedrà questo atteggiamento come una costrizione. Ecco perché è meglio non obbligare i bambini a salutare, abbracciare o parlare con gli altri. Potremmo ottenere un effetto contrario. Piuttosto mostriamogli come si fa, diamo il buon esempio e rispettiamo i loro tempi.

Se invece notiamo un atteggiamento aggressivo nei confronti dell’altro, in particolare modo non coerente con il momento, allora parliamone con il pediatra, che meglio conosce il bambino e potrà aiutarci a migliorare la sua gestione delle emozioni.