Mamme e lavoro da casa: come funziona in italia

Donne lavoro e famiglia: cosa è cambiato negli ultimi anni
Mamme e lavoro part-time
Molte donne scelgono di modificare il loro orario lavorativo proprio per rispondere alle esigenze famigliari. Sono tantissime le donne che chiedono il cambio orario di lavoro dopo maternità. Nel nostro paese una neomamma ha diritto ad usufruire dell’orario ridotto fino al primo anno del bambino (orario allattamento).
Alcune modifiche contrattuali hanno agevolato le mamme lavoratrici come ad esempio lo smart work — il lavoro a distanza a scelta del dipendente, ma resta riservato solo ad alcune categorie, ovvero riservato ai dipendenti di multinazionali e grandi aziende. Per esempio restano davvero restrittivi
Le nuove misure sulla conciliazione varate dal governo Renzi offrono la possibilità di rinunciare al congedo parentale per avere in cambio sei mesi di part time. Il congedo parentale è pagato al 30 per cento dello stipendio, con il part time si guadagna poco di più.
L’articolo 7 del decreto definisce meglio e amplia il congedo a ore. In pratica la lavoratrice ha la possibilità di costruirsi un part time su misura nel periodo del rientro dalla maternità spalmando in modo orizzontale il congedo parentale sul proprio orario di lavoro.
Part time post maternità: CCNL commercio
La disciplina complessiva sulla tutela della maternità (Dlgs 151/2001 ed alla legge 53/00) ritiene fondata e accoglibile la richiesta di part time di una madre, qualora essa desideri assentarsi dal lavoro per assistere il figlio di tenera età. Anche l’articolo 57 bis del CCNL del commercio sottolinea che il genitore lavoratore può presentare la richiesta al part time.
Diritti mamme lavoratrici turniste
Secondo la legge di riferimento Art.53 D.Lgs.151 del 26/3/2001 è vietato adibire le donne al lavoro, dalle ore 24 alle ore 6, dall’accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino.
Non sono obbligati a prestare lavoro notturno:
a) la lavoratrice madre di un figlio di età inferiore a tre anni o alternativamente il padre convivente con la stessa;
b) la lavoratrice o il lavoratore che sia l’unico genitore affidatario di un figlio convivente di età inferiore a dodici anni;
c) la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioni”.
Ti può interessare anche: