BONUS MAMME LAVORATRICI come funziona e come richiederlo

I bonus mamme lavoratrici disponibili in Italia sono stati pensati per agevolare le mamme lavoratrici per pagare l'asilo nido o la baby-sitter.

 

Bonus mamme lavoratrici cos’è

Sono dei bonus pensati per agevolare le mamme lavoratrici per pagare l’asilo nido disponibili in Italia.

Il bonus bebè – voucher baby sitter o asilo nido è un aiuto alle famiglie con bambini la cui madre voglia tornare al lavoro: si può domandare al termine del periodo di congedo di maternità obbligatorio per gli 11 mesi seguenti (nel senso che la domanda può essere fatta entro la fine degli 11 mesi seguenti il congedo obbligatorio). Le lavoratrici dipendenti devono avere diritto al congedo parentale facoltativo e non averlo ancora sfruttato, oppure sfruttato solo in parte ma vogliano tornare al lavoro: in tal caso il bonus sarà determinato in proporzione al periodo di congedo facoltativo non usufruito (e all’orario di lavoro, cioè se part-time o full-time).

Bonus mamme lavoratrici come funziona

Chi rinuncia al congedo parentale (la “maternità facoltativa”) può domandare questo voucher maternità introdotto dalla Riforma Fornero ma entrato a regime nel 2013, quando erogava 300 euro al mese; ora invece si è passati ad un massimo di 600 euro al mese per sei mesi, quindi un limite di 3600 euro per le madri lavoratrici dipendenti full time che rinunciano del tutto al congedo parentale. Il voucher mamme lavoratrici per autonome, introdotto con la Legge di Stabilità 2016, è al massimo per tre mesi, dunque per un importo non oltre i 1800 euro totali (limite dei 600 euro al mese anche in questo caso).

Possono richiedere il voucher maternità queste categorie di lavoratrici:

  • lavoratrici dipendenti del settore privato o del settore pubblico
  • parasubordinate
  • libere professioniste iscritte alla gestione separata INPS
  • la Legge di Stabilità 2016 estende in via sperimentale il bonus anche alle lavoratrici autonome ma perchè sia attivo concretamente si è dovuto attendere l’apposito decreto attuativo e la circolare INPS n° 216 del 12 dicembre 2016
Attenzione: il bonus decade al cessare del rapporto di lavoro (messaggio INPS n° 5805/2015).
Lavoratrici che non possono domandare il bonus asilo nido o baby sitter:
  • lavoratrici domestiche, a domicilio
  • lavoratrici in fase di gestazione le madri lavoratrici che, relativamente al figlio per il quale intendono richiedere il beneficio, usufruiscono dei benefici del fondo per le Politiche relative ai diritti ed alle pari opportunità
  • le madri lavoratrici che, relativamente al figlio per il quale intendono richiedere il beneficio, risultano esentate totalmente dal pagamento della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati convenzionati
  • disoccupate

IMPORTANTE: le lavoratrici iscritte alla gestione separata INPS possono avere un bonus per massimo tre mesi, le lavoratrici part-time hanno diritto ad un bonus in proporzione all’orario di lavoro

Il contributo viene erogato direttamente all’asilo nido, che deve essere tra quelli presenti nell’elenco INPS delle strutture accreditate (le madri-lavoratrici devono verificare, prima della domanda, che la struttura a cui vorrebbero affidare i figli sia in questa lista); in alternativa viene dato ogni mese un voucher nella forma di buono-lavoro per pagare una baby-sitter: da maggio 2016 occorre fare la procedura online dal sito dell’INPS perchè non sono più disponibili i voucher cartacei ma solo quelli telematici.

Bonus per mamme lavoratrici come richiederlo

Il voucher baby sitter o asilo nido si deve richiedere all’INPS tramite procedura on line,  presentando anche la dichiarazione del reddito ISEE sempre per via telematica o tramite un CAF. Le procedure sono aperte fino al 31 dicembre 2018 e si va ad esaurimento fondi, pari a 40 milioni di euro per il biennio 2017/18 (nel 2016 i fondi finirono già ad agosto).

I dati necessari per la domanda di bonus asilo nido o baby sitter (non confermato nel 2019):
  • dati anagrafici del bambino (in ogni caso)
  • data di adozione, di ingresso in famiglia nel caso di adozione/affidamento (se internazionale anche la data di ingresso in Italia ed i dati relativi alla trascrizione del provvedimento di adozione internazionale)
  • data dell’ultimo giorno di congedo di maternità
  • numero di mesi di congedo parentale eventualmente sfruttati dalla madre – dati del datore di lavoro – dati sul proprio contratto di lavoro (tipo di contratto, orario full time o part time…)
  • dati anagrafici del padre e tipo di rapporto di lavoro del padre
  • codice fiscale del datore di lavoro del padre – periodi di congedo parentale eventualmente fruiti dal padre. Nella procedura va inoltre specificato quale tipo di contributo si vuole ricevere (contributo economico per la retta dell’asilo nido pubblico o privato, indicando il nome della struttura per l’infanzia presso cui ha effettuato l’iscrizione del bambino, oppure i voucher per pagare la baby sitter) ed il periodo di fruizione del beneficio, in più l’espressa dichiarazione di rinuncia al congedo parentale.

Bonus nido 2019 e bonus baby sitter 2019

L’Istituto di previdenza sociale INPS ricorda in un documento che dal primo gennaio 2019 non è più possibile per le neo-mamme “scambiare” il congedo parentale con un beneficio fino a 600 euro mensili per un massimo di sei mesi per pagare la baby sitter o l’asilo nido. È appunto l’effetto di quanto deciso nella legge di bilancio 2019 che non ha prorogato la norma sul bonus. Il messaggio dell’Inps serve a spiegare che chi lo ha già chiesto entro l’anno scorso deve usarlo entro il 31 dicembre 2019, per gli altri non è più possibile presentare domanda. La circolare arriva più di tre mesi dopo la mancata proroga.

Bonus nido 2018

Questo secondo bonus per i neogenitori è stato introdotto con la Legge di Stabilità 2017, anno per il quale sono messi a disposizione 144 milioni di euro. Anche in questo caso si va però ad esaurimento fondi annuale, dunque chi interessato faccia domanda il prima possibile. A differenza del primo bonus, questo non è solo per lavoratrici ma per ogni neogenitore e non viene richiesto di rinunciare al congedo parentale, ma come il primo non richiede che non si superi una certa soglia di reddito. Può essere richiesto da uno qualsiasi dei genitori (uno solo ovviamente) per tutti i bimbi nati o adottati dal 1 gennaio 2016 e può essere solo utilizzato per il pagamento della retta di un asilo nido pubblico o privato.

NB – Per i bimbi al di sotto dei tre anni affetti da patologie croniche che non possono andare all’asilo, il bonus deve essere usato per il pagamento di altre forme di supporto presso l’abitazione.

Importo e durata del nuovo bonus per pagare l’asilo nido o supporto in casa e come fare domanda – Vengono erogati ogni mese 90.90€ per 11 mesi, dunque un totale di 1000€ all’anno, per ogni bimbo per il quale viene richiesto. La durata massima è di tre anni per ogni bimbo e può essere richiesto dalla nascita fino al massimo il compimento dei 3 anni.

La domanda va fatta esclusivamente online sul sito dell’INPS (dunque anche in questo caso occorre avere il Pin dispositivo) oppure tramite Caf. Tra i documenti necessari occorre allegare quella relativa all’iscrizione presso l’asilo nido pubblico o privato ed il pagamento della retta, mentre per i bimbi affetti da gravi patologie croniche che necessitano di supporto domestico occorre allegare un’attestazione rilasciata dal pediatra di libera scelta attestante l’impossibilità di frequentare gli asili nido per l’intero anno di riferimento. La domanda va presentata ogni anno.

Bonus Baby Sitter (non confermato nel 2019) e asilo nido 

“Dal 1° gennaio 2019 – si legge nel comunicato dell’Istituto di Previdenza – non è più possibile presentare domanda per accedere a il bonus baby sitter.  C’è invece il potenziamento del Bonus Nido, il cui importo è stato elevato da 1.000 a 1.500 euro su base annua, per il triennio 2019-2021.

Il bonus asilo nido, non va confuso con il bonus bebè, erogato mensilmente dall’Inps alle famiglie:

  • con ISEE inferiore ai 25 mila € l’anno,
  • alle donne con figli nati dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2017

né con il bonus asilo nido che corrisponde a 1500 euro, erogato in 11 mesi.

La domanda per poter usufruire del bonus asilo nido va presentata telematicamente o presso Caf e patronati.

L’erogazione del servizio non sarà immediata ma avverrà entro e non oltre i 120 giorni dall’accoglimento della domanda.

Bonus Mamme 600 euro al mese

Il contributo erogato dall’Inps mediante voucher telematici del valore di 600 euro per il bonus  asilo nido ha una durata di 6 o di 3 mesi, nei casi in cui la neo mamma sia una lavoratrice autonoma iscritta alla Gestione Separata.

A chi spetta il bonus mamme da 600 €?

  • lavoratrici dipendente nel settore pubblico o privato
  • lavoratrici iscritte alla Gestione Separata Inps (il beneficio durerà 3 mesi)
  • libere professioniste non iscritte ad altra forma previdenziale obbligatoria e non pensionata
  • lavoratrici autonome non iscritte alla gestione separata dell’Inps ed imprenditrici
  • lavoratrici part time

Quando presentare la domanda? Entro 11 mesi dal congedo di maternità.

Stiamo parlando di 600 euro mensili, per ogni mese che la madre rinuncia come congedo parentale.

Le domande devono essere presentate entro e non oltre il 31 Dicembre 2019.