Maternità anticipata tutto quello che devi sapere

maternità anticipata

Maternità anticipata da quando si può chiedere, perché è un diritto e come si ottiene. Ecco tutte le informazioni che ti servono.

Come ben sappiamo una donna dipendente ha diritto alla maternità obbligatoria e alla maternità facoltativa ma, se la gravidanza è a rischio, si può richiedere la maternità anticipata.

L’astensione anticipata dal lavoro, o maternità anticipata, ovvero l’astensione che inizia prima del compimento del settimo mese di gravidanza, può essere richiesta dalla lavoratrice nel caso in cui l’attività lavorativa svolta sia incompatibile con la gravidanza stessa, mettendo a rischio la salute della madre e del nascituro.

Le situazioni riconosciute come a rischio sono le seguenti:

  • gravi complicanze della gravidanza o preesistenti forme patologiche che potrebbero aggravarsi con lo stato di gravidanza
  • tipologia di mansione svolta, ovvero un ambiente di lavoro considerato insalubre con seri rischi per la donna e per il bambino

Tra le tipologie di mansioni svolte ritenute a rischio:

  • Lavori faticosi, come il sollevamento o il trasporto di pesi o lavori che obbligano a stare in piedi per più di metà dell’orario di lavoro o che comportano posizioni
    particolarmente affaticanti.
  • Lavori pericolosi, come quelli effettuati con l’ausilio di scale o altri con rischio di cadute.
  • Lavori che espongono a sostanze chimiche pericolose per la salute: tossiche, nocive, irritanti.
  • Lavori che espongono a rischio biologico o a radiazioni ionizzanti.
  • Lavori con macchine o utensili che trasmettono intense vibrazioni o effettuati su mezzi di locomozione in moto.
  • Lavori eseguiti in ambienti particolarmente polverosi o rumorosi, o in presenza di condizioni microclimatiche particolarmente sfavorevoli.
  • Lavoro notturno, dalle ore 24 alle ore 6

Maternità anticipata da quando si può chiedere

Maternità anticipata da che mese si può presentare domanda? La madre lavoratrice è tenuta ad informare sempre il datore di lavoro dello stato di gravidanza in atto, consegnando il certificato medico che lo attesta, al fine di consentire al Datore di lavoro l’immediato allontanamento dall’eventuale mansione a rischio e l’applicazione delle misure di tutela previste dalla Legge (cambio mansione o richiesta di interdizione obbligatoria anticipata e/o prolungata).

La maternità anticipata può essere richiesta già a partire dal primo trimestre, dietro presentazione di certificazione medica che attesti lo stato di gravidanza in corso.

Può essere richiesta per le seguenti ragioni:

Le situazioni riconosciute come a rischio sono le seguenti:

  • gravi complicanze della gravidanza o preesistenti forme patologiche che potrebbero aggravarsi con lo stato di gravidanza
  • tipologia di mansione svolta, ovvero un ambiente di lavoro considerato insalubre con seri rischi per la donna e per il bambino

Una gravidanza a rischio certificata dal ginecologo può dare diritto all’astensione dal lavoro fin da subito, soprattutto se legata all’ambiente lavorativo.

I documenti da presentare se la gravidanza è a rischio per motivi di salute della gestante:

  • certificato di gravidanza;
  • documentazione medica rilasciata dal ginecologo che attesta la gravidanza a rischio;
  • documento di identità.

Maternità anticipata prima del terzo mese: è possibile richiederla?

La maternità anticipata può essere richiesta fin da subito presentando i documenti sopra elencati.

Molte donne preferiscono attendere il termine del primo trimestre e preferiscono richiedere l’astensione per malattia e solo successivamente entrare in maternità anticipata.

Maternità anticipata INPS: come funziona

Possono usufruire della maternità anticipata le lavoratrici dipendenti (lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato e determinato del settore pubblico che del settore privato), le lavoratrici che svolgono lavori occasionali, le lavoratrici assunte con contratto a progetto e contratti equiparati, le lavoratrici disoccupate e le libere professioniste che versano i contributi alla Gestione Separata dell’Inps. Le lavoratrici disoccupate e le libere professioniste possono usufruirne solo per ragioni di salute e non legate all’ambiente lavorativo.

Maternità anticipata: quanto è pagata

Le lavoratrici dipendenti percepiscono per la maternità anticipata la medesima retribuzione prevista per quella obbligatoria: l’80% della retribuzione media giornaliera dell’ultima busta paga. Spetta anche una quota che viene accantonata per il TFR e per le ferie, è a carico del datore di lavoro, si matura comunque l’anzianità lavorativa e vengono versati i contributi.

Le lavoratrici libere professioniste e parasubordinate percepiscono l’80% di 1/365 del reddito medio annuo derivante da attività di collaborazione coordinata e continuativa o libero professionale.

Gravidanza a rischio lavoro: come regolarsi

Quando le condizioni di lavoro sono pregiudizievoli per la gravidanza il datore di lavoro è tenuto ad affidare alla lavoratrice altre mansioni, non pregiudizievoli per la salute della donna e del bambino e non dequalificanti. Se questo non fosse possibile la donna avrà diritto ad astenersi dall’attività lavorativa e chiedere la maternità anticipata.

Se la maternità anticipata è causata dall’ambiente lavorativo o dal tipo di mansioni svolte, la domanda deve essere presentata anche dal datore di lavoro alla Direzione Territoriale del Lavoro competente.

Il Datore di lavoro deve:
valutare i rischi per la sicurezza e la salute delle lavoratrici, in particolare i rischi di esposizione ad agenti fisici, chimici e biologici nonché i processi e le condizioni di lavoro;
adottare le misure necessarie affinché l’esposizione al rischio delle lavoratrici sia evitata;
adibire la lavoratrice ad altre mansioni, qualora non possa eliminare il rischio;
informare le lavoratrici e i loro RLS sulla valutazione dei rischi e sulle conseguenti misure di protezione e prevenzione adottate.

Maternità anticipata posso andare in vacanza?

Durante la maternità anticipata non sono previste le visite fiscali da parte del medico dell’INPS. Non si incorre quindi in nessuna sanzione nel caso in cui si decidesse di andare in vacanza durante questo periodo di astensione dal lavoro.

Certo sarà premura della futura madre informare il medico curante e il ginecologo della sua decisione di intraprendere un viaggio per una vacanza e capire se è il caso di spostarsi in base alle possibili conseguenze per la sua gravidanza.