Le mamme dovrebbero emettere fattura allo stato per il lavoro svolto come insegnanti a casa

fattura allo stato

Karin Hartmann è mamma di tre bambini vive in Germania. Durante il lockdown si è trovata a gestire tre bambini in età scolare, ognuno con le proprie esigenze, gli impegni da mandare avanti in smart working per lo studio di architettura, i clienti da seguire, il tempo da investire per far fare i compiti e dare un occhio alle lezioni on-line dei figli. A questo si sono aggiunte le quotidiane incombenze domestiche, lavare, stirare, pulire, fare da mangiare. Ci ha pensato tanto e poi ha deciso di fare una specie di class-action con altre mamme lavoratrici che, esattamente come lei, durante il lockdown, si sono trovate sulle spalle persino l’insegnamento dei figli.

fattura allo stato
Portrait of modern mother helping two kids drawing pictures at home, copy space

Karin ora è a capo di un gruppo di tostissime mamme tedesche che hanno deciso di emettere fattura nei confronti del governo federale perchè durante il periodo di reclusione domestica a causa del Covid hanno dovuto supplire alla chiusura dei servizi scolastici nonostante le tasse pagate per un servizio temporaneamente sospeso e in quel periodo non erogato.

Da questo gesto simbolico è partita una campagna nazionale per fare affiorare il peso economico del lavoro dietro le mura domestiche delle mamme.

Ne è anche nato un dibattito politico sui social e una campagna di sensibilizzazione con l’hashtag #CoronaElternRechnenAb.  Karin e le altre mamme hanno motivato spiegando all’opinione pubblica che si è trattato di un lavoro supplementare, ovvero quello dell’insegnante, non retribuito che ha – per molte di loro – sottratto tempo alla professione. Da qui la necessità di emettere fattura per le ore impiegate a fare da supplenti agli insegnanti scolastici. I rimborsi richiesti dalle mamme al momento non sono stati erogati tuttavia hanno aperto un vasto dibattito, anche perchè molte di loro hanno un profilo pubblico e sono blogger piuttosto note come Rona Duwe, Sonja Lehnert e Patricia Cammarata.

Hanno calcolato che una mamma ha lavorato per circa 8 mila euro dal momento dell’isolamento per fare l’insegnante d’asilo, la maestra delle elementari o la prof, per svolgere il mestiere di infermiera, per fare la colf, la cuoca, la psicologa, la governante. 

#CoronaElternRechnenAb è ormai un grido di guerra, se non un grido disperato anche se in Germania non tutti hanno apprezzato questa presa di posizione. Molte sono state le critiche arrivate soprattutto da associazioni, politici e intellettuali piuttosto conservatori e legati ad una visione tipicamente patriarcale.

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