Le frasi che usano i bambini per chiederti aiuto

mamme ansiose

Essere genitori non è facile, specialmente quando devi interpretare dei segnali che i tuoi figli ti mandano quando hanno un problema. Questo accade perché per i bambini è difficile esprimere chiaramente uno stato d’animo, per questo motivo ci sono delle frasi che i bambini utilizzano per chiederci aiuto. Queste frasi possono sembrarci banali in alcuni momenti, ma potrebbero essere anche campanelli d’allarme su cui invece dobbiamo prestare attenzione.

Come i bambini ti chiedono aiuto

Ecco di seguito alcune delle frasi più usate dai bambini per indicare uno stato d’animo di ansia, stress o di malessere che dovremmo approfondire:

Mi fa male la pancia

Un bambino non ti dirà mai di provare ansia, piuttosto ti dirà che gli fa male la pancia. Questo nei casi ovviamente ad esclusione di un serio disturbo intestinale. Se infatti non notate in vostro figlio un dolore associato a qualcosa che ha mangiato o ad un virus, pensate piuttosto che questo suo malessere possa avere delle ragioni più psicologiche. Per questo motivo, cercate di approfondire, senza metterlo a disagio, facendogli delle domande ben precise, come ad esempio “Com’è andata oggi a scuola?” oppure se già avete notato dei problemi e avete qualche sospetto andate dritte al problema, sempre con rispetto dei sentimenti del bambino. Fategli capire che con voi può parlare tranquillamente.

Non voglio andare a scuola

Quante volte avrete sentito questa frase! È una delle frasi più usate dai bambini per chiedere aiuto. Il più delle volte i bambini la dicono perché davvero non vogliono andarci e preferirebbero stare a casa con voi a giocare. Altre volte però, dietro a questa frase, vi è un chiaro segnale di un disagio che vostro figlio prova in classe. Magari ha un problema con uno o più compagni oppure anche con un insegnante. Anche qui, approfondite. Chiedete un colloquio con i professori, monitorate l’andamento scolastico per verificare se ci sono stati dei peggioramenti e magari parlate anche con altri genitori dei compagni di classe; magari vostro figlio non è l’unico a provare questo disagio.

Non lo so, non mi ricordo

Quando vostro figlio vi dice così la maggior parte delle volte ha paura di deludervi. Piuttosto che esporsi e dare una risposta sbagliata, vi dirà che non la conosce o che non se la ricorda. Questo perché ha poca autostima di sé o perché potreste anche mettergli troppa pressione. Pensate magari a quando lo aiutate con i compiti e poi gli chiedete di ripetere la lezione che ha imparato mentre gli fate delle domande. Non è vero che non si ricorda la risposta, ne ha in mente una, ma ha timore che sia quella sbagliata e che voi possiate avere una brutta reazione nei suoi confronti.

Rassicuratelo dicendogli di provare, che non succede nulla se sbaglia, anzi! Meglio, perché se sbaglia si ricorderà l’errore e la prossima volta saprà rispondere correttamente.

Ho paura

Se il bambino ha circa 4 anni e ti dice che prova paura, la maggior parte delle volte ha un’immaginazione molto forte e le sue paure sono per qualcosa che non esiste, come il mostro sotto il letto per intenderci!

Se ha dai 6 agli 8 anni, le paure cambiano e possono riguardare l’ambiente che lo circonda o situazioni particolari che può vivere a scuola o con gli amici.

Cercate sempre di capire l’effettiva minaccia di cui vostro figlio ha paura, aiutatelo ad aprirsi con voi e a confidarsi sapendo di trovare in voi un aiuto concreto per sconfiggere le sue paure.

Dormi con me?

Anche noi da piccoli amavamo dormire nel lettone con mamma e papà. Se vostro figlio vi chiede di dormire insieme, assecondatelo all’inizio e se la cosa persiste a lungo tempo iniziate a indagare più a fondo se è successo qualcosa per cui il bambino si sente insicuro. È importante far capire ai nostri figli che su di noi possono sempre contare.

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