Ecco perché i secondi figli sono più ribelli

Ecco perché i secondi figli sono più ribelli

Anche il vostro secondo figlio/a è più ribelle rispetto al primo? Se la risposta è sì, tutto nella norma, secondo la scienza.

Secondi figli ribelli e piantagrane? A rivelarlo è una ricerca scientifica, svolta negli Stati Uniti e in Europa, che ha mostrato le differenze fra i primogeniti e i secondogeniti. Sembra infatti che i secondi figli abbiano più problemi a scuola da piccoli e con la giustizia quando sono più grandi.

Lo studio, guidato dal MIT, ha preso in esame due realtà molto diverse, analizzando i secondogeniti nati in Florida e in Danimarca. Il campione esaminato era pari a oltre due milioni di persone. Di questo campione sono stati registrati:

  • l’età,
  • la provenienza dei genitori,
  • lo stato sociale,
  • le sospensioni a scuola
  • i guai con la giustizia.

I risultati nei due Paesi sono stati simili e hanno mostrato come i secondogeniti siano più portati rispetto ai primi figli a sviluppare comportamenti ribelli e ad essere problematici, sia a scuola che nella società.
Come viene spiegata questa cosa dalla scienza? Secondo gli esperti tutto partirebbe dall’atteggiamento dei genitori nei confronti dei figli. Come affermano i ricercatori:

I secondogeniti tendono ad avere meno attenzioni materne rispetto ai fratelli maggiori, pertanto, in aggiunta al fatto che i primogeniti godono di un’attenzione esclusiva fino all’arrivo del secondo nato, abbiamo scoperto che l’arrivo di quest’ultimo potenzialmente può estendere l’investimento dei genitori nella prima infanzia del primo.

Perché i secondi figli sono diversi dal primo?

I secondi figli sarebbero ribeIli anche perché i primogeniti sarebbero molto più stimolati e incoraggiati dai genitori. Con i secondi nati, invece, mamma e papà sarebbero molto più permissivi e meno rigidi. Soprattutto, forti dell’esperienza avuta con il primo figlio, si comporterebbero in modo molto più “leggero” e rischioso sia durante la gravidanza che nei primi anni di vita del piccolo.

I primogeniti hanno modelli di comportamento, che sono gli adulti. I secondi o i figli a venire poi hanno modelli che sono bambini piccoli leggermente irrazionali, i loro fratelli maggiori. In generale i primi nati sono visti come più coscienziosi, meno condiscendenti, meno estroversi e meno aperti alle esperienze rispetto ai nati dopo e molti studi hanno mostrato che i nati dopo, se sono giudicati i “ribelli di casa” e che statisticamente hanno più probabilità di agire in questo modo.

A studiare la questione fu anche Alfred Adler, un medico australiano.

In famiglie con tre o più bambini, Adler era convinto che il più giovane fosse quello che aveva più probabilità di essere viziato. In questo modo svilupperebbero scarsa empatia con gli altri – mentre i bimbi di mezzo, che non sono stati viziati, nè hanno provato lo “spodestamento” dall’attenzione dei genitori a causa della nascita di altri fratelli, hanno le chance migliori di avere successo nella vita.
Insomma, non c’è ancora una teoria unitaria al riguardo, ma una cosa sembra chiara: una visione stereotipata dei ruoli dei figli, in una famiglia, può arrivare a condizionare i loro comportamenti, e a farli diventare ciò che temiamo essi diventino.