Coronavirus: cosa non si può comprare nei supermercati

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Coronavirus: cosa non si può comprare nei supermercati? Questa la domanda che si fanno molti consumatori che si recano al supermercato e trovano molti scaffali transennati, tra questi quelli dedicati ai prodotti di cartoleria e in molti anche quelli dedicati all’igiene personale, nello specifico la categoria shampoo. La spesa è ormai l’unica cosa da fare in questa situazione di emergenza.

Ma alcuni supermercati come Esselunga, Carrefour, Eurospin hanno bloccato la vendita di prodotti non ritenuti di prima necessità. Divieto di comprare biancheria, quaderni o pennarelli, articoli per il giardinaggio, shampoo, bagnoschiuma, pile, spray anti zanzare.

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Coronavirus: cosa non si può comprare nei supermercati

La domanda che si pongono in molti è: chi stabilisce che un quaderno non sia necessario? Soprattutto per i genitori i questo momenti quaderni, colori, cartucce per stampanti rappresentano un supporto fondamentale per la didattica a casa e dal momento che tutte le cartolerie sono chiuse e Amazon ha limitato le consegne ai beni di prima necessità, recuperare questi strumenti diventa un’impresa impossibile.

I motivi delle limitazioni sono principalmente due: per evitare la concorrenza sleale nei confronti di negozi che ad oggi sono chiusi per decreto del Governo; il secondo è di natura pratica: comprando più merce, i clienti passano più tempo nel punto vendita e causano attese più lunghe in chi aspetta di poter entrare.

Coronavirus: cosa dice il decreto

Il decreto della Presidenza del Consiglio dell’11 marzo impone infatti che possano stare aperti solo i negozi che vendono generi alimentari o tutta una serie di beni ritenuti essenziali elencati in allegato al dcpm. E gli articoli di cancelleria o i giocattoli per bambini non rientrano tra questi, a differenza invece ad esempio delle cartucce per le stampanti o degli accessori per pc, per i quali è consentita anche l’apertura degli appositi rivenditori. Non solo, a questo si aggiunge anche l’esigenza di far rispettare ai clienti la raccomandazione di rimanere all’interno del negozio il tempo strettamente necessario per gli acquisti, così da evitare affollamenti.

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