I bambini che parlano presto sono più intelligenti?

Se i bambini parlano presto è davvero sintomo di un'intelligenza accentuata rispetto ai loro coetanei? Ecco i segnali delle doti cognitive di tuo figlio.

I bambini che parlano presto sono più intelligenti?

Per una mamma qualsiasi traguardo raggiunto dal proprio figlio è sintomo di intelligenza. Riesce a salire da solo le scale di casa? Si tratta sicuramente di un bambino che da grande non avrà nessuna difficoltà nelle attività motorie. Riesce a colorare rimanendo nei margini? Avrà senza dubbio delle doti di precisione e coordinazione più avanzate degli altri. E che dire dei bambini che parlano presto? Mentre i suoi coetanei articolano ancora suoni indistinti, tuo figlio è invece capace di dire le prime balbettate parole e ripeterle anche con cognizione di causa. Ma davvero i bambini che parlano presto sono più intelligenti?

A – debole –  sostegno di questa tesi ci sarebbe una ricerca portata avanti dall’istituto di neuroscienze comportamentali e cliniche dell’Università di Cambridge. Gli studiosi chiamati in causa a stabilire l’esistenza di una relazione tra lo sviluppo precoce dell’abilità della parola e le future abilità cognitive del bambino hanno sottolineato che una piccola relazione c’è. Ma come sempre non si tratta di dati incisivi ne di leggi scientifiche determinata. Sicuramente iniziare a parlare prima degli altri è sintomo di una acutezza e di una prontezza cognitiva particolarmente spiccata. Da qui a dire che i bambini che parlano tardi sono meno intelligenti però la strada è tanta. Inoltre in molti casi i bambini che fanno fatica a pronunciare le parole, riescono a superare le difficoltà affabulatorie entro i primi anni di scuola.

A che età i bambini iniziano a parlare

Dunque per il momento nessuna certezza che i bambini che parlano presto saranno destinati ad essere più intelligenti degli altri. Viene da sé che un bambino che si dimostra particolarmente precoce nello sviluppo verrà sottoposto a stimoli più grandi rispetto ai coetanei, che lo porteranno su un gradino più in alto degli altri. Tuttavia l’ingresso a scuola solitamente riporterà tutti sullo stesso piano per quanto riguarda abilità cognitive e intellettive e la successiva genialità del bambino verrà in pratica testata sul campo. Prima di immaginarci tutte mamme di piccoli Einstein o preoccuparci se il nostro bambino continua solo a mugugnare versi, chiediamoci a che età i bambini iniziano a parlare.

Come più volte abbiamo detto non esiste una tabella di marcia definita per i progressi dei nostri figli. Ognuno ha i suoi tempi, sulla base delle proprie inclinazioni e del proprio carattere. In generale la parlata da “grande” arriva intorno ai cinque anni, età in cui il bambino inizia a costruire delle vere e proprie frasi di senso compiuto e che rispettino le norme grammaticali. Prima si può parlare per sommi capi di tentativi di affabulare copiando quello che sente in casa, arrivando alla formulazione di un primo dizionario di base intorno ai dodici mesi. Ricorda sempre che la discrimine maggiore per aiutare un bambino a parlare è quello di avere un ambiente stimolante intorno. Fai in modo di rivolgerti a lui in modo chiaro, evitando un uso eccessivo della baby talk e guardandolo sempre in faccia quando gli parli. In questo modo il suo istinto di relazione lo porterà, per imitazione, a ripetere e imparare le parole che vengono usate in casa per comunicare.

Come capire che un bambino è plus-dotato

Torniamo però all’argomento di apertura dell’articolo: i bambini e l’intelligenza. Se è vero che per il momento non è stato provato nessun collegamento diretto tra lo sviluppo precoce di alcune abilità con un’intelligenza sviluppata, è anche vero che ci sono bambini che sembrano più avanti di altri. Nei paesi anglosassoni ci si rivolge a loro come “gifted” mentre in Italia sono classificati come bambini plus-dotati. Secondo gli psicologi questi bambini avrebbero delle abilità sopra la media rispetto ai coetanei che emergono direttamente in età scolare. Puoi accorgerti se tuo figlio è plus-dotato se vedi che impara a leggere e a far di calcolo prima e meglio dei compagni, ma non solo.

Uno dei sintomi più comuni della plus-dotazione è anche la difficoltà nello stringere relazioni e di interagire con il gruppo classe. Per questo motivo non sempre le insegnanti riescono a capire di avere davanti un bambino plus-dotato e scambiano le sue difficoltà di integrazione per indisciplina. I bambini plus-dotati infatti sono portati a seguire dei propri logici schemi mentali per arrivare più velocemente alla soluzione. Questo ovviamente in alcuni casi si scontra con le esigenze didattiche della classe. Per evitare che si accenti la discrasia tra il bambino e i suoi compagni è quindi bene che sia tu che le maestre facciate in modo di spiegare da un lato al bambino che è buona norma seguire le indicazioni delle insegnanti e dall’altro invece offrire al piccolo maggiori possibilità di esprimere le proprie capacità.

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