Vietato sculacciare i bambini: approvata la legge

sculacciare i bambini

Sculacciare i bambini: quando e dove è reato? La Francia bandisce per sempre le sculacciate ai bambini, unendosi così ai 51 Paesi che hanno vietato gli schiaffi considerandola violenza educativa ordinaria. Un disegno di legge approvato dal Senato francese e da altri stati che prevede che l’autorità parentale sia esercitata senza violenza fisica o psicologica.

Anche la Scozia mette al bando, per legge, le sculacciate dei genitori ai figli e qualunque forme di castigo fisico. Una normativa ad hoc è stata infatti presentata al Parlamento locale di Edimburgo: si tratta del primo territorio del Regno Unito deciso a vietare le punizioni corporali, finora la legge autorizzava – come continua a fare nel resto del Regno – un uso “ragionevole” della forza in famiglia per educare e castigare i figli.

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Quali sono i paesi che vietano le sculacciate

Il primo paese a schierarsi contro le “sculacciate” ai figli era stata la Svezia nel 1979, seguita nel 1983 dalla Finlandia. Poi Tunisia, Polonia, Lussemburgo, Irlanda, Austria e molti altri Stati in tutto il mondo. Gli ultimi in ordine sono stati nel 2016 la Mongolia, la Slovenia e il Paraguay.

Sculacciate ai figli: come funziona in Italia

Per quanto riguarda l’Italia non esiste una vera e propria norma contro le sculacciate o gli schiaffi, ma una sentenza della Corte Costituzionale del 1996 si era espressa contro l’uso di percosse nei confronti dei bambini. La legge si limita ad affermare afferma che non si devono procurare danni fisici o psichici.
Chiunque abusa dei mezzi di correzione o di disciplina nei confronti di una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per la sua educazione, istruzione, vigilanza o custodia (anche nell’esercizio di una professione) rischia sino a 6 mesi di reclusione se procura a quella persona un danno fisico o psichico, a norma dell’articolo 571 del codice penale.

Un genitore ha il dovere di istruire e di educare un figlio (art. 30 Costituzione) ed esercita su di lui la responsabilità genitoriale (art. 316 c.c.). Gli strumenti validi per espletare il dovere educativo devono essere quelli che non ledano la dignità e l’integrità fisica del minore, oltrepassare questo limite significa commettere reato di abuso dei mezzi di correzione. Questo reato non si configura se il figlio è maggiorenne, perché quando il ragazzo compie 18 anni si conclude il diritto-dovere dei genitori di educarlo.

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