Sottomettiamoci ai nostri mariti e viziamoli come nel 1959

mogli tradizionaliste

Alena Kate Pettitt, 34 anni, inglese, è diventata famosa nel suo Paese e online come capofila delle #Tradwives (già hashtag), il movimento delle mogli tradizionaliste d’Inghilterra, nostalgiche dei valori di una volta, compresi quelli più conservatori. La loro filosofia si può riassumere così: sottomettiamoci ai mariti e viziamoli come nel 1959.

Ecco alcune domande alle quali ha risposto in un’intervista Alena Kate Pettitt.

Nel 1959 le donne erano considerate oggetti. Nel 2020 combattono ancora per i diritti. Non pensa che il suo sia un messaggio pericoloso da diffondere?

Non dico alle donne che devono stare in casa, dico a quelle che lo fanno che sono meravigliose. Penso che sia molto più pericoloso schiacciare lo spirito di una donna che sente di appartenere alla casa, costringendola ad andare al lavoro.

Non essere economicamente indipendente significa essere più vulnerabile.

Io non credo di esserlo. Dipende dall’uomo che sposi. Io e mio marito abbiamo preso sul serio i nostri voti matrimoniali e non ho scelto di sposare un uomo che mi avrebbe lasciato finanziariamente indigente. Tutto nel nostro matrimonio è nostro, compresi i soldi.

Per chi lo sceglie, non lavorare è un privilegio.

Non siamo ricchi. Mio marito lavora molto per pagare le bollette. Ci rendiamo conto che questo è un privilegio, ma ce lo siamo guadagnati.

In Inghilterra è diventata la leader del movimento delle Tradwives. Ha scritto due libri, ha un blog e un canale su YouTube. Anche questo è un lavoro.

È importante fare qualcosa per se stesse. Per me è stato scrivere un blog sul mio stile di vita tradizionale. Spero che la mia storia e i miei consigli siano utili per le donne che si sentono come me. Sono felice di saper bilanciare le faccende domestiche e la scrittura. Essere una casalinga, tuttavia, verrà sempre prima.

È questa l’essenza di una Tradwife?

Siamo donne che scelgono di mettere al primo posto la casa e la famiglia. E non la carriera come tutto il mondo vorrebbe. La casalinga media deve destreggiarsi tra la cucina, pulizie, finanze, figli e molto altro. Facciamo questo lavoro a tutte le ore del giorno. Ma non siamo pagate. Sarebbe bello se non fosse così.

Quindi anche la sua è una battaglia.

Alle persone non interessa il nostro essere casalinghe, non vogliono sentirne parlare, soprattutto se siamo felici. Ma noi non resteremo più in silenzio, desideriamo molto più rispetto per ciò che facciamo.