Sono una mamma e soffro di insonnia

Sono una mamma e soffro di insonnia. Da quando sono diventata mamma il mio sonno non è stato più lo stesso.  Ho 39 anni e da quando ne ho 33 non riesco a ricordare di aver dormito per una notte intera.

Prima i bambini mi capitava molto rararamente di non dormire la notte, generalmente quando capitava mi ritrovavo a passeggiare per una casa buia, leggere o guardare la TV, fino a quando ero pronta a riaddormentarmi. Ora con due bambini tutto è diverso. Quando i miei figli erano neonati le notti erano fatte di continui risvegli.  Se riuscivo a dormire due ore di fila era già un successo. Poi i miei figli man mano crescevano e le loro veglie notturne si riducevano sempre di più, ma non le mie. Il mio desiderio di dormire era tale da non farmi dormire.

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L’insonnia con due bambini è una sorta di ingranaggio fuori sincronia. Mi sveglio di notte per nessuna buona ragione, e non appena riesco finalmente a riaddormentarmi sono loro a svegliarsi, a chiedere un sorso d’acqua, o cercare coccole perché hanno avuto un incubo.

Quando si è un genitore con l’insonnia, non si è mai realmente svegli, ma non si è mai veramente addormentati. Trascini la tua vita da un impegno all’altro senza riposare mai veramente. Il sonno è sempre nella vostra testa e arrivi a sera nella speranza che durante la notte, potrete dormire di nuovo, ma sapendo che non sarà mai abbastanza.

Quando ho avuto la mia prima figlia il mio ciclo del sonno ha subito uno sconvolgimento tale da non tornare più ad essere quello di prima. Mi svegliavo ad ogni piccolo rumore, per allattarla e per controllare che respirasse. Durante il giorno non avevo modo di recuperare il sonno perso.

La parte veramente difficile dell’essere un genitore che non dorme, al di fuori del non dormire, è che spesso sono i bambini a non dormire. Do la colpa i miei figli per il mio aspetto così stanco. Ho preso l’abitudine di dire questo, perché sembra più normale di dire alla gente che non riesco più a dormire.

Ora che i miei figli dormono la notte per me rappresenta solitudine. Significa trovarsi in un posto senza volerci essere,  è un test senza fine di resistenza e frustrazione in attesa di quel sonno che potrebbe non arrivare mai.

Ma per un attimo mi ritrovo a pensare a quello che questa insonnia mi sta regalando. Mi regala la possibilità di osservare i miei figli mentre dormono, mi regala la possibilità di rannicchiarmi vicino a loro e ascoltare il loro respiro o sentire il loro profumo. Mi permette di avere del tempo per me per vedermi un film o leggere qualche pagina di un libro.

Rimanere sveglia, di notte, mi fa sentire necessaria.

Ci sono stati momenti in cui alzarsi la notte era la mia unica possibilità di fare qualcosa di più per i miei figli.

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