Regressione da lockdown: molti bambini l’hanno subita

regressione da lockdown

Il lockdown ha sicuramente avuto un impatto forte sui bambini, portando, in molti casi, una regressione. A dimostrazione di questa affermazione vi sarebbe uno studio sull’impatto psicologico della pandemia sui più piccoli promosso dall’Irccs Giannina Gaslini di Genova e guidato dal neurologo Lino Nobili, a capo del dipartimento di Neuropsichiatria infantile dell’istituto.

regressione da lockdown

Secondo questa indagine, sono aumentati disturbi del sonno, attacchi d’ansia, irritabilità ed episodi di pipì a letto.

All’indagine hanno risposto 6.800 persone, di cui circa 3.200 con figli minori: secondo i risultati il 65% dei bambini sotto i 6 anni e il 71% di quelli sopra i 6 anni hanno subìto disagi e problematiche, principalmente legate alla regressione. Sono tornati a presentarsi in molti bambini problemi che sembravano risolti, come il pianto inconsolabile, la paura del buio, le difficoltà ad addormentarsi oppure l’ansia da separazione.

Nello specifico, per i bambini al di sotto dei 6 anni i disturbi più frequenti sono stati l’aumento della irritabilità, disturbi del sonno (paura del buio, risvegli notturni, difficoltà di addormentarsi) e ansia (inquietudine, ansia da separazione). Mentre nei bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni è prevalsa una sensazione di mancanza d’aria o fiato corto e una significativa alterazione del ritmo del sonno (con tendenza ad andare a letto molto più tardi e non riuscire a svegliarsi al mattino), oltre che un’aumentata instabilità emotiva con irritabilità e cambiamenti del tono dell’umore.

«La ricerca è un ulteriore stimolo a recuperare al più presto, pur con le necessarie precauzioni, le opportunità di interazione diretta tra coetanei, strumento essenziale per lo sviluppo emotivo e l’acquisizione di competenze» osserva lo psichiatra Fabrizio Starace, membro della task force di Vittorio Colao per la ripartenza economica e sociale del Paese.

«È importante essere consapevoli di quanto le misure assunte dal governo di chiusura e isolamento, che pure hanno messo in sicurezza la salute delle famiglie italiane, abbiano pesato su bambine, bambini e adolescenti – spiega la sottosegretaria di Stato alla Salute Sandra Zampa – Sono loro quelli che hanno pagato un prezzo particolarmente alto durante il lockdown. Non poter andare a scuola, non poter vedere le proprie maestre e i propri compagni di classe, non poter correre e giocare in un parco con i propri amici li ha certamente penalizzati. Per questo dobbiamo oggi fare in modo di accompagnarli per mano fuori per far ritorno a una quotidianità che vorremmo fosse la più bella e sicura possibile. Dobbiamo fare in modo che alla fine di un’esperienza che ricorderanno per tutta la vita, si sentano più forti e sicuri, consapevoli che si può combattere e vincere anche una battaglia difficilissima come quella che abbiamo condiviso contro il coronavirus».