Perchè mio figlio digrigna i denti? Cosa posso fare?

bruxismo

Perchè mio figlio dignigna i denti? Quali sono i rimedi per il bruxismo? Quando è meglio far mettere il bite per non digrignare i denti ai bambini? Scopri tutte le informazioni che cerchi.

Perchè mio figlio digrigna i denti?

Quante volte, a voi genitori, sarà capitato di spaventarvi nel sentire vostro figlio fare rumori strani con i denti mentre dorme? Non allarmatevi e mantenete la calma, dal momento che è stato dato un nome a questo particolare fenomeno.

Si tratta di “bruxismo“, disturbo tipicamente infantile che consiste nel fare movimenti ritmici e regolari con i denti durante le ore notturne mentre il bambino dorme. Molti genitori si preoccupano, ma il bambino in quel momento sta semplicemente digrignando i denti. Questa corrisponde ad un’azione abbastanza frequente nei bambini, che si manifesta di solito nei primi 3/4 anni di vita. Come avviene per i borbotti oppure per il succhiamento del pollice, anche il bruxismo è un’azione utile per scaricare la tensione emotiva.

Vediamo più da vicino questo fenomeno. Nei primi anni di vita, il bambino non è ancora in grado di controllare la propria tensione e la propria ansia, quindi utilizza come canale la manipolazione del corpo. Attraverso l’azione del digrignamento dei denti, il piccolo è in grado di manipolare il momento dell’addormentamento. Per quale motivo lo fa? Perché da sempre, per il bambino, il momento dell’addormentamento costituisce una forte paura ansiogena caratterizzata da un confronto con le propri paure inconsce. Attraverso questo padroneggiamento, invece, riesce a trovare conforto.

Prima di agire con particolari rimedi, bisogna innanzitutto capire i fattori scatenanti del disturbo in questione al fine di comprendere in che modo intervenire. Quando, ad esempio, i bimbi devono sopportare rabbia, ansia o tensione psichica verso qualcuno o qualcosa, senza poterla manifestare, ecco che si verifica il digrignamento dei denti. Il tentativo inconscio, a tal proposito, è quello di manifestare le emozioni che hanno messo a tacere durante il giorno.

Qualche esempio? Per i bambini, i momenti di tensione o di rabbia possono essere rappresentati dalla nascita di un fratellino, dal cambio di scuola o di casa, oppure dai litigi o dalla separazione dei genitori. Un’altra causa potrebbe essere rappresentata anche dal fatto che siano poco considerati o che cambino spesso routine. Oppure ancora che siano sottoposti a stress.

Oltre ai fattori di natura emotiva, che sono poi quelli più frequenti, esistono anche molteplici fattori di natura odontoiatrica, come l’imperfetto posizionamento reciproco delle due arcate dentali o l’assunzione di posizioni mandibolari scorrette.

Digrignare i denti rimedi

Dopo aver affrontato le cause scatenanti del disturbo, ci accingiamo ad analizzare i rimedi più efficaci per combatterlo. Sicuramente, quello più conosciuto è rappresentato dal “bite“, apparecchio in resina che si mette in bocca ed impedisce lo sfregamento dei denti. Si tratta di uno strumento che agisce sul disturbo del digrignamento, ma non sulla causa in sé.

Ecco, allora, altri tipi di interventi che possono agire per aiutare il bambino a superare questo disturbo.

A livello pedagogico, si pone maggiore attenzione a quelli che sono i bisogni del bambino e alla sua necessità di attenzioni. Si controlla come procedono le sue attività ludiche, di riposo  all’aria aperta. A livello psicologico, si può intervenire attraverso un approccio cognitivo-comportamentale al fine di controllare la muscolatura masticatoria.

Tuttavia, esistono anche diversi rimedi di natura omeopatica: l’ ignatia amara, che viene consigliata per ipersensibilità del sistema nervoso e iperattività, la spigelia in caso di emicrania da stress, oppure il Kalium phosphoricum in caso di irritabilità e cefalea. Tra i fiori di Bach, invece, quello maggiormente utile contro lo stress è Elm, oppure il Rescue remedy.

Tra gli altri numerosi rimedi naturali, può essere utilizzata la passiflora per la cura dell’ansia, dell’angoscia e dell’insonnia, la melissa al fine di rilassare il sistema nervoso, il luppolo per contrastare i mal di testa di natura muscolo-tensivi oppure la tilia tomentosa che è un tranquillante naturale.

Apparecchio per non digrignare i denti: quando metterlo

Il bite è una placca occlusale in resina acrilica che ha la funzione di risolvere i problemi dell’apparato masticatorio legati al digrignamento dei denti. Si tratta di uno strumento dalla forma di una mascherina che deve essere posta fra le due arcate dentali per un periodo di tempo che varia in base alle patologie riscontrate dal dentista.

Il bite è un buon rimedio contro il dignignamento dei denti in quanto permette di mantenere il corretto spazio occlusale, di scaricare la forza esercitata dai muscoli sulla placca di resina piuttosto che sui denti, e infine di rilassare i muscoli mandibolari e cervicali. Inoltre consente di preservare lo stato dei denti e di non peggiorare il loro deterioramento.

A proposito del deterioramento, infatti, c’è da dire che il continuo sfregamento provoca l’abrasione dello smalto. In merito al rilassamento dei muscoli, invece, va specificato che la contrazione dei muscoli mandibolari può provocare dolori alla cervicale. Quindi, l’utilizzo del bite  permetterebbe di agire anche su questi potenziali problemi comportati dal digrignamento. E’ stato registrato che la maggior parte delle persone soggette a bruxismo presenta un allineamento scorretto delle arcate dentarie, possibile fattore scatenante del disturbo. Sfruttando i rimedi del bite, l’allineamento dentale sarà favorito e le tensioni muscolari del collo e della mandibola saranno ridotte, così come lo stesso bruxismo.

Cos’è il bruxismo?

Il bruxismo, nominato già diverse volte in questo articolo, è solo l’altro nome del digrignamento dei denti durante il sonno e si può presentare in varie forme, più o meno lievi. La parola  “bruxismo”  viene dal termine greco “brychein” che significa per l’appunto “far stridere i denti” ed è un termine medico per indicare il digrignare i denti. Si tratta di un fenomeno dovuto alla contrazione della muscolatura masticatoria, specialmente durante il sonno profondo o mentre si è sotto stress.

Il bruxismo viene considerato un’attività “parafunzionale” dal momento che non assolve alcuna funzione: è un movimento inutile, non finalizzato ad alcuno scopo, e nella maggior parte può rivelarsi addirittura dannoso. Tra l’altro, oltre ad essere un fenomeno non propriamente innocuo, è anche molto frequente nella popolazione, interessando circa un decimo della popolazione generale. A tal proposito, si parla di bruxismo vero e proprio quando il fenomeno del digrignare i denti è caratterizzato da persistenza, frequenza e durata e da un’intensità tale da provocare complicazioni più o meno serie a lungo termine.

Bruxismo oli essenziali: servono?

Tra gli altri rimedi naturali, anche gli oli essenziali si rivelano molto efficaci per combattere questo disturbo. Tra i più utilizzati troviamo: Rosa, Camomilla, PetitGrain, Geranio, Melissa, Maggiorana, Lavanda, Arancio amaro o Sandalo. Ne vengono utilizzate 2-4 gocce all’interno del diffusore o in olio vegetale per realizzare un massaggio rilassante.

 

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