Ordinanza per abolire i gruppi whatsapp delle mamme

gruppi whatsapp mamme

Un sindaco sardo ha deciso di eliminare una delle possibili complicanze legate all’avvio della scuola in questo anno che si preannuncia davvero complicato. “Aboliti i gruppi whatsapp delle mamme”, recita un’ordinanza pubblicata sul profilo Facebook di Gigi Littarru , primo cittadino di Desulo. Il provvedimento è ovviamente un fake, ma l’idea ha fatto sorridere e riflettere molti utenti, che hanno apprezzato lo scherzo.

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“Constatato altresì che la gran parte dei genitori soprattutto di sesso femminile (ai quali spesso si aggiungono nonne, zie e maestre) fa un uso massiccio e talvolta sconsiderato di Whatsapp soprattutto per comunicazioni riguardanti la scuola”, “preso atto che la gran parte dei messaggi scambiati consiste di pettegolezzi, fake news, allarmismi, preoccupazioni eccessive”, “tenuto conto che l’attuale incertezza in materia di riapertura delle scuole causata dalla situazione sanitaria in atto potrebbe causare una esplosione di messaggi ed esternazioni in grado di confondere ancora di più la cittadinanza nonché di riflettersi negativamente sia sul personale docente che quello non docente”, il sindaco ordina l’abolizione dei suddetti gruppi.

Lo scopo, spiega il messaggio ironico, è quello di “preservare la salute mentale degli studenti, del personale docente, dei genitori di sesso maschile, costretti a sopportare le peggiori schizofrenie, e comunque della cittadinanza tutta”. L’“ordinanza” prevede anche una sanzione: sequestro dello smartphone e sospensione dell’account Whatsapp sino a fine anno scolastico. Il post ha ottenuto oltre 4mila like e qualcuno c’è persino cascato.

In un’intervista a Giornalettismo, il Sindaco di Desulo ha dichiarato:

“Il problema però è molto serio, nonostante i toni ironici che sono stati utilizzati: Gli italiani non leggono più. Si limitano alla prima riga. Viene meno, insomma, quell’attenzione e quel criterio di discernimento che ci fa capire quando la notizia è un fake e quando, invece, è vera. Bisognerebbe rivalutare i canali ufficiali di comunicazione: le chat dove partecipano tutti, senza un coordinatore, possono essere molto pericolose. Si parlava di gruppi di mamme nell’ordinanza. Ma mi riferivo anche ai papà che sono presenti in quei gruppi o che, pur non essendo presenti, dicono la loro. A volte senza nemmeno attingere personalmente a quelle notizie, vere o false, che si diffondono nelle chat. Estendo l’appello a tutti i genitori, per completezza”