Muore a 21 anni, i genitori prendono il suo sperma per avere dei nipoti

Muore a 21 anni, i genitori prendono il suo sperma per avere dei nipoti

Peter Zhu, cadetto all’accademia statunitense di West Point, è morto in un incidente e i suoi genitori hanno avuto il permesso di prelevare il suo sperma.

La vicenda sta facendo molto scalpore e la notizia è stata rilasciata dal  Washington Post che riporta dell’incidente mortale sugli sci del giovane di 21 anni. A New York i genitori di Peter hanno chiesto e ottenuto dal giudice John Colangelo il permesso di prelevare e congelare lo sperma del figlio. La motivazione? Avere dal figlio defunto dei nipoti, coronando così il suo sogno di diventare padre, in questo caso però dopo la morte.


Ecco le parole del giudice al momento della sentenza:

In questo momento, la Corte non imporrà alcuna limitazione all’uso dello sperma di Peter da parte dei suoi genitori. Compreso il suo potenziale per scopi procreativi. Per quanto la Corte possa discernere, nessuna restrizione di questo tipo è richiesta né da New York né dalla legge federale. 

La famiglia Zhu, durante il prelievo degli organi per la donazione, ha potuto quindi prelevare anche lo sperma del ragazzo.

Il grande sogno di Peter era quello di diventare padre di cinque figli e farli crescere in un ranch .

Il desiderio morente di nostro figlio era quello di diventare padre e portare bambini in questo mondo. La morte di Peter è stata un incubo orribile, tragico e improvviso. Desideriamo disperatamente avere un piccolo pezzo di Peter che possa continuare a vivere e continuare a diffondere la gioia e la felicità che Peter ha portato in tutte le nostre vite.

Quando Peter è nato, suo nonno pianse lacrime di gioia perché solo i figli maschi portano avanti il ​​nome della nostra famiglia e Peter prese molto sul serio questo ruolo.

Hanno dichiarato i genitori di Peter, Yongmin e Monica, che non hanno ancora confermato o meno di voler procedere poi all’inseminazione con madre surrogata.

Il problema etico del prelievo di sperma postmortem

Art Caplan, professore di bioetica a capo della divisione di etica medica alla New York University School of Medicine, ha detto che il caso è “un pantano etico“.

Caplan spiega infatti che non esiste una legge per chiedere alle persone ciò che vogliono fare riguardo il loro materiale genetico dopo la loro morte.

A livello etico ci si domanda anche se questa decisione sia davvero stata presa nel miglior interesse del bambino che nascerà da questo tipo di inseminazione. Ci si domanda anche se il genitore deceduto avrebbe voluto che il bambino nascesse attraverso questa procedura?

Muore a 21 anni, i genitori prendono il suo sperma per avere dei nipoti

Sul caso caso Zhu, Caplan ha dichiarato di non essere d’accordo con la decisione del giudice perché non crede che i genitori debbano avere il controllo sulla riproduzione dei loro figli.

Non è la prima volta che accade una vicenda di questo tipo. Circa 40 anni fa fu eseguito per la prima volta da Cappy M. Rothman, un urologo di Los Angeles, il recupero postmortem di spermatozoi.

Questa procedura mise già in discussione le implicazioni etiche di cui ancora oggi si parla. Come riportato da Alexander Capron, professore di diritto e medicina e condirettore del Pacific Center for Health Policy and Ethics presso la University of Southern California, dall’Associated Press nel 1999:

È appropriato portare consapevolmente un bambino in questo mondo con un padre morto?

Nello stesso anno, una donna negli Stati Uniti portò alla luce un bambino usando lo sperma estratto dal marito morto. 

 

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