Lotus Birth: neonato con la placenta

Lotus Birth

Lotus Birth è una pratica che prevede di lasciare il cordone ombelicale illeso, così da permettere al bambini di restare in contatto con la placenta fino ad un distacco naturale.

Lotus Birth è una pratica che prevede di lasciare il cordone ombelicale illeso, così da permettere al bambini di restare in contatto con la placenta fino ad un distacco naturale (dai 3 ai 10 giorni dopo la nascita).

Si ritiene che mantenendo questo legame “fisico” il neonato possa prendere coscienza più gradualmente del proprio essere venuto al mondo, non interrompendo drasticamente il processo di nascita attraverso il più traumatico taglio del cordone.

Lotus Birth

“Dobbiamo imparare nuovamente cosa vuol dire nascere senza interferenze culturali. Noi dobbiamo possedere un punto di riferimento dal quale non allontanarci troppo. Il Lotus Birth è questo punto di riferimento”  Michel Odent

Lotus Birth vuol dire prestare attenzione al corretto processo fisiologico che coinvolge un bambino durante il parto. Una sorta di pausa che coinvolge tutta la famiglia in un percorso di accettazione, di riflessione e di adattamento assolutamente naturale.

Alcuni sostenitori della pratica sostengono che sono moltissime le popolazioni indigene che praticano questa tecnica, una tecnica completamente abbandonata dalle culture più “evolute”, per le quali il processo di allontanamento tra madre e figlio diventa sempre più immediato e traumatico. E’ possibile invece considerare il neonato e la placenta come un’unica unità fintanto la loro separazione non avvenga in maniera graduale e naturale, uno scambio che continua dunque anche oltre la fase di gestazione. Non ci sono infatti, secondo chi pratica questa scelta, sostenibili ragioni mediche che giustifichino il taglio del cordone ombelicale.

Il Lotus Birth assicura, secondo i sostenitori,  al bambino un flusso di “extra” sangue pari a 40-60ml. La pratica comune del taglio del cordone priva dunque il neonato di un possibile contributo fisiologico, causando, forse, il noto fenomeno della perdita di peso. Il nuovo organismo è infatti messo subito sotto stress.

“Lotus birth è una scelta fatta da pochi, ma offre importanti benefici sia alla madre sia al bambino, garantendo il trasferimento di 100ml di sangue pari ad 1/3 del volume del nascituro. Riduce in maniera considerevole il rischio di sviluppare anemie nel corso del primo anno di vita. Il flusso di sangue extra arriva al cuore e al cervello e garantisce un maggior contatto tra madre e figlio (gli altri sono meno incoraggiati ad entrare in contatto con il neonato per paura di danneggiare la placenta). Dr Sarah Buckley

Voi cosa ne pensate?

(In questo articolo si riporta la descrizione di cosa sia il LOTUS BIRTH e delle opinioni dei sostenitori di questa scelta)