La storia di Federica nata prematura e della sua mamma Paola

Bambino prematuro

Il 17 novembre è la giornata mondiale dei bambini prematuri e noi vogliamo raccontarvi la storia di mamma Paola e della sua piccola Federica:

“È nata Federica”. Le parole sussurratemi dall’ostetrica in sala operatoria mi gonfiarono il cuore di un’emozione mai sperimentata. Una femmina, proprio come avevo tanto desiderato.

“Come sta?” chiesi con voce spezzata dalla commozione.

Eri stata solo 28 settimane nella mia pancia, a poco erano serviti i tentativi di prolungare un po’ la gravidanza.

Gestosi, pre-eclampsia, taglio cesareo d’urgenza.

Pesavi 870 grammi, punteggio di Apgar: 1, non respiravi, ma eri nata, eri mia figlia, e la mia vita era improvvisamente virata verso di te, pervadevi ogni mio pensiero, riempivi ogni mio istante, davi un senso pieno alla mia esistenza.

Ma la strada davanti a te era lunga e tutta in salita.

Che fossi così piccola era il minore dei problemi. Gli organi vitali dovevano ancora completare la loro fase di crescita, non erano pronti per la vita extra-uterina.

Abbiamo iniziato la nostra battaglia. La prima, inattesa, per te. La più difficile e la più importante per me.

Ricordo la sofferenza di non poterti tenere in braccio, ma ricordo anche la gioia indescrivibile di quando ho potuto farlo.

Ci sono stati tanti passaggi difficili, qualcuno drammatico, ma io sono sempre stata fiduciosa che tu ce l’avresti fatta. Non so in che modo, ma tu mi trasmettevi forza, positività, determinazione. E alimentavi la mia speranza.

Un passo per volta, molta trepidazione, piccole conquiste, tante fermate, la felicità di un minimo progresso, qualche passo indietro, grammo dopo grammo, ce l’hai fatta! A volte penso che la tenacia che ancora oggi ti contraddistingue sia stata la tua arma vincente.

E penso anche che la nostra lotta insieme ci abbia lasciato in dono il privilegio di un rapporto mamma-figlia assolutamente speciale.