Incoraggiamo i bambini a mostrare il proprio talento

talento bambini

Il favoloso arcobaleno di colori firmato Rainbow High incoraggiano le bambine a liberare la propria creatività e mostrare il proprio talento. 

Il 6 maggio si celebra la Giornata Mondiale del Colore e per questa occasione si accende in prima tv assoluta il favoloso arcobaleno di colori firmato Rainbow High, la serie tv all’insegna di talento, moda e divertimento ispirata alle fashion doll di MGA Entartainment che incoraggiano le bambine a liberare la propria creatività e mostrare il proprio talento. 

I nuovi episodi della terza stagione “È ora di ballare”, “Carta, penna e rock ‘n roll!” e “Iniziano le semifinali” andranno in onda su Frisbee alle ore 15.00. Le protagoniste saranno impegnate nelle semifinali di Rainbow Vision, il contest musicale tra i licei di tutto il mondo per mettere alla prova il proprio talento e sprigionare la propria energia. Tra le prove generali e gli ultimi preparativi i dodici semifinalisti si preparano a salire sul palco per le loro esibizioni. Quali conflitti nasceranno e quali amicizie sbocceranno dall’incontro di così tanti studenti di scuole diverse? Le gemelle De’Vious e le sorelle Storm rispetteranno le regole? Non resta che scoprirlo!

I fan italiani nell’attesa di  edere i prossimi episodi della terza stagione potranno godersi la prima e la seconda stagione sul canale Youtube italiano dedicato per una coloratissima maratona Rainbow High e prepararsi così alle attesissime nuove puntate.

Libera il tuo talento e fai brillare i tuoi colori nella Giornata Mondiale del Colore con i nuovi episodi della terza e imperdibile stagione delle Rainbow High. Ti aspettano su Frisbee alle ore 15.00!

È ora disponibile la quinta serie delle Fashion doll più amate dalle bambine e la seconda serie delle Shadow High dal look inconfondibile. Entrambe  arricchite da due outfit ciascuna e un mondo incredibile di accessori.

La ricerca condotta sull’autostima dei bambini per imparare a mostrare il proprio talento

Una ricerca condotta lo scorso anno ha messo in luce quanto si piacciono i bambini italiani? Che caratteristiche hanno i bambini che si piacciono di più? Quanto impattano le abilità creative sull’autostima? “Generazione Alfa: Tra autostima e talenti” svolta a marzo 2022 da AstraRicerche per MGA Entertainment nell’ambito dell’inedito progetto Rainbow High: Fai brillare i tuoi colori, ha avuto  l’obiettivo di indagare come i nati dal 2010 in poi percepiscano sé stessi in termini di abilità creative che ritengono di possedere, tratti del carattere che stanno sviluppando, e complessivamente, grado di autostima. 

1 bambino su 3 non si piace, 10 anni è l’età spartiacque in cui si inizia a dubitare di sé e così le abilità creative diventano il motore dell’autostima. Queste le 3 evidenze principali che la ricerca, svolta su un campione rappresentativo della popolazione italiana di circa 1.000 bambini 6-12enni aiutati nella compilazione dai loro genitori, ha messo in luce. 

L’autostima complessiva dei bambini italiani è, quindi, deficitaria: per un terzo dei soggetti intervistati, infatti, è bassa o carente; non si piacciono così come sono, sentono che vorrebbero essere diversi, migliori nel saper fare più cose e meglio di come le sanno fare adesso. 

Questo risultato deriva anche da un contesto di partenza per le famiglie sicuramente molto complesso e difficile, considerando in particolare gli anni con la crisi pandemica e relative conseguenze sociali, la guerra e l’accelerazione di fenomeni quali l’esplosione del digitale.

Un contesto socio-culturale che non ha precedenti in termini di velocità e intensità di cambiamenti esperienziali molto influenti sul quotidiano, sull’immaginario, sulle relazioni e sul senso di sé che, di fatto, segnano una discontinuità antropologica a tutti gli effetti. 

Percezione del sé dei bambini nel mostrare il loro talento

Altro dato significativo è la ‘svolta’ della percezione di sé che avviene intorno ai 10 anni, in modo netto, repentino e in varie aree. Un momento di passaggio complesso, perlopiù difficile e negativo, che colpisce soprattutto le bambine: 

  • si passa dal 69% delle femmine 6enni che ha buona o ottima autostima al 57% delle 10enni, per poi risalire al 63% delle 12enni.
  • si registra un decrescere netto dei comportamenti di apertura, di fantasia e scoperta minore nella fascia 10-12 anni rispetto alla fascia 8-9. 
  • il dato che vede la cameretta diventare il luogo fondamentale in cui giocare, proprio verso i 10 anni di età, mostra – insieme – una parziale chiusura e una presa di consapevolezza della propria individualità, sinonimo di autonomia e libertà

“Avere una buona autostima significa riconoscere le proprie risorse, ammettere con serenità i propri limiti, individuando le aree in cui migliorarsi. Per poter sviluppare una buona autostima è indispensabile mettersi alla prova, conoscersi, relazionarsi e sbagliare. Gli anni appena trascorsi a causa dell’isolamento, prima e l’esposizione ora a emozioni intense e allarmanti, hanno avuto un riflesso più impattante e significativo sui bimbi di 10 anni in cui l’incertezza e l’incognita del contesto è risuonata sulla loro normale fase di transizione.” – ha dichiarato Marta Rizzi, Psicologa e Psicoterapeuta esperta in età evolutiva e terapia genitoriale. 

Cosa vogliono fare i bambini da grandi?

Un altro interessante aspetto indagato è relativo alle aspirazioni professionali della Generazione Alfa. Alla domanda cosa vorresti fare da grande, infatti, la professione più gettonata è quella del medico che ottiene il 13,8% delle preferenze dei bambini, al secondo posto con il 6,5% si classifica il veterinario e chiude il podio l’intramontabile calciatore con il 6,4% delle preferenze.

Nonostante la popolarità dei social network, l’influencer è stato scelto solo dallo 0,8% della Gen Alfa mentre lo YouTuber dall’1,3%. Anche le professioni nel campo dello spettacolo e dell’entertainment non raccolgono molte simpatie: l’attore si ferma all’1,2%, il cantante al 2%, il musicista allo 0,5%.

“È evidente come l’immaginario sociale di questo periodo abbia plasmato il sistema di valori anche dei più piccoli. Medico e veterinario sono professioni di cura, comunicate con le narrazioni eroiche che tutti abbiamo sentito in casa, con le televisioni accese, per molte ore al giorno per molti mesi. L’aspirazionalità verso queste professioni che salvano vite e l’identificazione con adulti che sono quasi supereroi in lotta con il male, diventa per i bambini, naturale e anche molto positiva. Vogliono fare anche loro da grandi qualcosa che migliori il mondo.” – ha affermato Patrizia Martello, Sociologa dei consumi dell’Università IUAV di Venezia.

Qual è il colore preferito dei bambini?

Infine, una riflessione sul colore, vero e proprio codice di comunicazione, linguaggio carico di simbologie e significati psicologici. Qual è il colore preferito dei bambini intervistati? E a quali emozioni è stato associato?  Per capirlo è stata utilizzata la scala di colori di Max Lüscher (1947), test che associa le preferenze dei colori a tipi psicologici e comportamenti emozionali, valido strumento di autoconoscenza personale, sia per adulti che per bambini.  Il dato forte è che il colore preferito dai bambini è multiemozionale è cioè spesso è indicato più volte come colore associato a emozioni positive e, in particolare, è il colore della Gioia: il blu risulta nettamente vincente (30,9%), seguito dal rosso (22,5%), mentre chiude il podio il fucsia (16,8%). Quarti a pari merito il giallo (12,3%) e il verde (12,0%).

E l’evoluzione per età? Andando avanti con gli anni, dai 6 ai 12 anni, si fa gradualmente spazio il verde (14% presso i 10-12enni) e soprattutto cresce il nero (quasi mai indicato fino agli 8 anni di età, mentre risulta il preferito dal 6% dei 10-12enni); visto che ‘black’ è – per Lüscher – il colore della non-accettazione, della protesta, della ribellione, anche questa parte della ricerca mostra come attorno ai 10 anni ci sia un momento di svolta e di difficoltà per i più piccoli.

Altri aspetti importanti di questa ricerca

Come si può notare dalla complessità e dalla varietà dei dati sin qui proposti “Generazione Alfa: tra Autostima e Talento” rappresenta un’indagine psico-socio-culturale estesa e articolata, unica in Italia per approccio, territorio di indagine e dimensione del campione. Si basa sulle teorie di P. Solovay e J.D. Mayer (1990) e D. Goleman (1995), e prevede un affondo nel mondo emozionale attraverso il colore, vero linguaggio delle emozioni per i bambini.  

“In Italia i bambini sono spesso coinvolti nelle ricerche, ma si tratta soprattutto di studi di mercato che aziende commissionano per avere maggiore successo nel loro business; questa è una ricerca fuori dall’ordinario perché si focalizza sui bambini come piccole persone in divenire, con le loro capacità, la loro percezione di sé, il loro sguardo al futuro – ha così commentato Cosimo Finzi, Direttore AstraRicercheLo abbiamo fatto grazie a un inedito mix di domande presenti in letteratura e domande create ‘ad hoc’ per sondare i temi: i risultati sono interessanti e utili a una riflessione sulla Gen Alfa fuori da alcuni stereotipi che si stanno diffondendo.

Ed è proprio dalle evidenze che ha messo in luce questa insolita fotografia della generazione alfa – bassa autostima, legame tra emozione e colori e bisogno di essere spronati a credere in sé stessi – che MGAE, realtà leader nel settore del giocattolo e dell’entertainment che si distingue per la sua innovativa capacità creativa,  ha elaborato la linea di bambole  Rainbow High con l’obiettivo di ispirare i più giovani e di infondere loro fiducia verso le proprie abilità creative e mostrare il proprio talento.