Il riscatto delle mamme “vere”

Tutto è iniziato con il trasferimento attraverso il web di un ideale di perfezione. Sui social a partire da instagram quello che veniva raccontato era la maternità nella sua perfezione, come completamento imprescindibile per una donna. Foto esteticamente belle, in grado di trasmettere la felicità dell’essere genitore. Ma le fatiche? non quelle non potevano essere raccontate…anzi, volutamente, non se ne parlava. Le mamme di instagram avevano case perfette, figli perfetti, loro stesse erano sempre perfette, truccate, alla moda…E fuori da instagram cosa succedeva? Immancabilmente chi le seguiva provava invidia, ma al contempo frustrazione.  C’era il senso di colpa che gravava sul non riuscire ad essere sempre felici, sul non riuscire ad avere una casa sempre ordinata, sul non riuscire ad avere tempo per se stesse.

Ma ad un certo punto le mamme “vere” hanno iniziato a farsi spazio tra le mamme “perfette” e hanno conquistato la libertà di essere se stesse senza vergognarsi. Sono le mamme che non hanno il timore di raccontare le proprie difficoltà, sono le mamme che non hanno il timore di raccontare i cambiamenti e le fatiche della maternità. Queste mamme non hanno il timore di mostrarsi struccate, stanche, tristi. Queste mamme sanno essere autoironiche, ma soprattutto queste mamme sanno creare empatia con quante si sono stancate della finta “perfezione”.

Queste mamme vere riescono ad affrancare tutte le donne dalla schiavitù di essere all’altezza di standard fissati da non si sa chi.  Queste mamme vere sono di supporto a chi la maternità la vive fuori dai social. La maternità è fatta di aspetti reali: insuccessi, dimenticanze, inadeguatezza e sensi di colpa. Le mamme vere dichiarano senza timore che non è tutto bello e romantico nella maternità, dalla gravidanza in poi. Le mamme vere conoscono i propri limiti e non cercano di nasconderli, non hanno case perfette ma non per questo devono sentirsi meno mamme di altre.

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