Come gestire tuo figlio se si rompe il suo giocattolo preferito

Può succedere. I giocattoli si rompono (a volte li rompono) e se a rompersi è il giocattolo preferito di tuo figlio, il giocattolo dal quale non si separa mai e che rappresenta anche per te l’ancora di salvezza nelle situazioni più difficili?

Ci sono poche cose nella vita di un bambino più drammatiche della perdita di un giocattolo amato. E ci sono poche cose nella vita più ingestibili per un genitore di un bambino isterico che ha appena rotto o perso il suo giocattolo preferito.

E ‘importante comprendere che esistono diverse fasi emotive nel processo di accettazione di un bambino per la perdita subita.

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Rifiuto

Il giocattolo non è rotto, non può essere rotto, perchè si è rotto. Questa è la primissima fase. Quella delle prime lacrime. Ci possono essere diversi tentativi da parte del bambino per risolvere il problema e quindi la richiesta di ulteriore assistenza da parte degli adulti.  Gli adulti in questo caso dovranno dotarsi di tutti gli strumenti per dare la parvenza di risolvere il problema. Questo è anche chiamato tempo di attesa fatto di speranza e consapevolezza, speranza del bambino che l’adulto possa risolvere tutto e consapevolezza dell’adulta che sta prendendo tempo per dire al bambino che non si può fare nulla.

Rabbia

A seconda dell’emotività del bambino in questione, questa fase può presentarsi sotto forma di pianto, urla, apatia o rabbia. E’ importante che controlliamo le nostre reazioni in questa fase. Purtroppo, urlando o sminuendo la sua sofferenza si rischia solo di peggiorare la situazione.

Contrattazione

Pur di farlo smettere di piangere o lenire la sua sofferenza in quel momento saremmo disposti ad andare a comprare un altro giocattolo, o a ricomprare nuovamente il modello rotto (se ancora in commercio ovviamente). Ma fermiamoci un attimo a pensare. Dobbiamo andare oltre al materialismo. Nostro figlio in questo momento ha perso un oggetto al quale teneva molto, con il quale aveva costruito un legame fatto di esperienze e nessun altro giocattolo, seppur uguale, conterrà mai quel vissuto.

Depressione

Questa fase è secondo in difficoltà nella gestione solo alla fase di rabbia. Raramente vi è uno spettacolo così desolante come il bambino triste. Una volta che la rabbia è stata sfogata arriva il momento della consapevolezza che quel gioco non tornerà più ad essere lo stesso.

Accettazione
Il tempo porterà sollievo, il bambino finirà per dimenticare il giocattolo rotto o si dimenticherà addirittura della sua esistenza. La cosa migliore in questo caso è togliere il giocattolo dalla vista del bambino, in modo che con il passare dei giorni se ne dimentichi. Nei giorni successivi chiederà ancora, sempre meno, fino a quando non si trasformerà in un ricordo.

Ma questa è solo una delle battaglie per noi genitori, una delle tante battaglie per imparare a rapportarci con l’emotività dei nostri figli.