Essere mamma vuol dire anche ammettere, un giorno, di non servire più

Nessuna mamma lo vorrebbe mai ammettere, ma viene un tempo in cui non serviamo più, o quantomeno non serviamo più come prima. Detto così è davvero brutto ma è la verità. Attenzione non stiamo dicendo che non serviamo più come persone, stiamo dicendo che non serviamo più come mamme, come tutrici. Con questo non cambiano i sentimenti che legano madre e figli ma cambiano nettamente i ruoli e non dobbiamo “rassegnarci” a far parte della vita di nostro figlio o nostra figlia in maniera diversa, non più indispensabile.

Quello che dobbiamo fare, ad un certo punto, è abbandonare l’impulso di voler proteggere i nostri figli da tutto ciò che li circonda, permettendo loro di sbagliare.

Quello che dovevamo fare lo abbiamo già fatto, abbiamo avuto tanti anni per fornire ai nostri figli gli strumenti necessari per affrontare le difficoltà della vita, abbiamo dato loro i valori sui quali poter costruire il loro futuro. Ora dobbiamo solo ammettere che questo compito non è più nostro.

Lo abbiamo reso un adulto autonomo, sicuro di se stesso e questo ci deve rendere felici, è la nostra “ricompensa” per essere state delle madri presenti. Ora mettiamoci da parte, lasciamo il ruolo delle educatrici e rilassiamoci nel vedere i nostri figli mentre cercano di costruire la loro vita e la loro famiglia.

Perchè amare i nostri figli vuol dire saper rompere quel cordone ombelicale e lasciarli andare. Non dobbiamo vivere tutto questo come un allontanamento…una perdita. Ma dobbiamo viverlo come un cambiamento positivo, una trasformazione che tende ad u processo di liberazione per entrambi.

Essere mamma è soprattutto questo: saper rispettare i nostri figli e cercare di comprendere le loro scelte. Dobbiamo iniziare ad osservarli da lontano, fidarci di loro ed essere orgogliose di vedere che i nostri insegnamenti li hanno reso degli adulti in grado di sapersela cavare.

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