DIASTASI ADDOMINALE cos’è, come si riconosce e esercizi

diastasi addominale

Cos'è la diastasi addominale? Come si riconosce la diastasi addominale in gravidanza e post parto? Ecco consigli e esercizi da fare per curarla.

Diastasi addominale cos’è

Non se ne parla molto anche se la diastasi addominale è, in realtà, molto diffusa. «La diastasi addominale si verifica in gravidanza e consiste nella “divisione” longitudinale del retto dell’addome, il muscolo principale della parete addominale anteriore. In pratica, le due parti di cui è costituito questo muscolo si allontanano eccessivamente l’una dall’altra» spiega il professor Alessio Caggiati, specialista in Chirurgia Plastica e direttore dell’Unità di Chirurgia Plastica dell’Istituto Dermatologico dell’Immacolata di Roma (www.idi.it). «Per la pressione esercitata dall’utero in crescita, ma anche per i cambiamenti ormonali tipici di questa fase, le due parti che costituiscono questo muscolo si separano, allontanandosi dalla linea mediana. Ed è lì che si crea un vero e proprio “buco” che può essere più o meno largo».

L’insorgere di questa patologia è legata ad alcuni fattori di rischio che possono essere riconducibili a situazioni specifiche. Ad esempio il numero delle gravidanze o per gravidanze gemellari o plurigemellari, infatti con l’aumentare del numero delle gravidanze che la donna affronta, il rischio aumenta. Durante le 40 settimane di gestazione infatti il tessuto connettivo della parete addominale viene esposto ad una trazione graduale ma costante e sempre crescente, dovuta all’incremento di volume dell’utero e alla crescita del bambino. Pertanto l’addome subisce uno sforzo continuo in tutti i nove mesi; una tensione che è maggiore dopo due o più parti o se la gravidanza è multipla. Un altro fattore di rischio è sicuramente il sovrappeso. Infatti se si è già in una condizione di sovrappeso prima di intraprendere una gravidanza, o se durante la gestazione si prendono troppi chili, si è sicuramente più esposti al rischio di diastasi addominale.

diastasi addominale

Diastasi addominale in gravidanza è normale?

La diastasi è un fenomeno abbastanza comune in gravidanza e si risolve generalmente  nei primi 4-5 mesi dal parto.

Diastasi addominale post parto è normale?

Come abbiamo già detto la diastasi addominale dovrebbe risolversi nei successivi 4-5 mesi dal parto, ovviamente ci sono dei segnali specifici che fanno capire quando è bene iniziare a preoccuparsi. Il primo segnale è la  pancia gonfia anche dopo 5-6 mesi dal parto, con l’ombelico che tende a sporgere. La diastasi può essere anche asintomatica, ma dare problemi a livello estetico: è la stessa donna a rendersi conto di avere una parete addominale rilassata e a volte anche un gonfiore importante. “In alcuni casi, questa alterazione della parete addominale può essere visibile con un semplice esame obiettivo, osservando la divisione dei muscoli retti addominali che si forma in corrispondenza della linea alba (cioè quella linea verticale che unisce l’ombelico allo sterno)”.

Diastasi addominale come si presenta

Vi sono sicuramente dei sintomi  che possono essere generati dalla diastasi addominale:

  • dolori alla schiena che si affatica più del normale a causa dell’instabilità della colonna o sensazione che sia debole e affaticata
  • dolori alle anche e al bacino
  • incontinenza
  • ernia
  • gonfiore
  • nausea
  • difficoltà digestive
  • difficoltà respiratorie
  • peristalsi molto evidente a occhio nudo
  • postura da iperlordosi
  • senso di pesantezza al pavimento pelvico.

Per valutare correttamente la diastasi dei retti addominali è senz’altro necessaria una visita clinica, che attesti la distanza tra i due muscoli. Nei casi dubbi, è indicato eseguire una ecografia della parete addominale o una risonanza magnetica in quanto spesso i segni possono essere riconducibili anche a un’ernia epigastrica o a un’ernia addominale chiamata la parocele.

Diastasi addominale esercizi da fare

Ovviamente tutti gli esercizi qui proposti vanno effettuati sotto controllo medico e tenendo conto delle diverse lacerazioni provocate dal parto. La parte addominale non deve essere ulteriormente sottoposta a stress , ma tenere conto della diastasi addominale fisioterapia più adatta ad ogni singolo caso.

Esercizio 1 – “Cat stretch” (“schiena del gatto”)

Mettiti a carponi. Espira lentamente e curva la schiena in alto, cercando di avvicinare la testa e il bacino, spingi l’ombelico verso la colonna vertebrale. Mentre inspiri curva la schiena dalla parte opposta (avvicina le costole al pavimento). Ripeti 4-8 volte.

Esercizio 2 – “Il Ponte”

Sdraiati sulla schiena, ginocchia piegate, piedi distanziati alla larghezza del bacino. Espirando lentamente, solleva il bacino fino a una linea retta dal ginocchio fino al petto. Stringi gli addominali e i glutei. Inspirando, torna il bacino a terra.

Esercizio 3 – “Il Ponte con la gamba tesa in verticale”

Rimani sulla schiena come nell’esercizio precedente, stendi una gamba in alto. Espirando lentamente, premi le mani contro il pavimento e solleva il bacino. Inspirando scendi giù. Ripeti per 8-10 volte. La gamba rimane tesa in alto durante tutto esercizio. Proseguire con l’altra gamba.

Esercizio 4 – Distendere gamba e braccio in quadrupedia

Mettiti a carponi e allunga una gamba indietro parallela al pavimento. Non sprofondare la parte lombare! Mantieni la schiena piatta, il collo in linea con la colonna vertebrale, le spalle lontane dalle orecchie. Se questo esercizio ti risulta facile, allunga anche il braccio opposto parallelo al pavimento. Fare 4-8 distensioni per ogni gamba.

Esercizio 5 – Vacuum addominale

Mettiti supina. Espira profondamente e ritira l’ombelico verso la colonna vertebrale, sotto le ultime costole. Rimani in apnea per 10-15 secondi. Maggiore è l’intensità della contrazione e più efficace sarà questo esercizio. Da ripetere 4-8 volte.

Diastasi addominale conseguenze

Le complicanze di una diastasi addominale riguardano solo i neonati e consistono nella formazione di un’ernia ombelicale o ventrale.
Il quadro sintomatologico tipico di un’ernia ombelicale o ventrale, derivante da un episodio di diastasi ventrale, consiste in:

  • Vomito;
  • Arrossamento a livello addominale;
  • Dolore addominale.
Nella maggior parte dei casi, la diastasi addominale ha prognosi positiva.
Infatti, nelle donne che hanno partorito, è poco comune una permanenza del problema per più di 8 settimane, mentre, nei neonati, è rara l’insorgenza di ernie pericolose.

Diastasi addominale intervento, quando è necessario?

Questo problema può essere curato chirurgicamente, attraverso un’addominoplastica. Si tratta di un’operazione in cui viene praticata un’incisione sovrapubica che consente di riavvicinare i muscoli ed eliminare lo spazio. Il risultato è un punto vita più snello e una ricostruzione della parete addominale, ma anche una cicatrice molto simile a quella del cesareo. Da qualche tempo alcune mamme hanno lanciato una petizione diretta al Ministero della Salute, per richiedere che questo disturbo venga riconosciuto come patologia e possa essere curato con un intervento convenzionato.

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