Come aiutare i bambini a superare le paure

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Come aiutare i bambini a superare le paure

Avere un figlio vuol dire farsi carico di quelle che sono le sue ansie e le sue paure. Ogni bambino infatti, fin da piccolo, matura un sentimento di timore verso qualcosa: dal classico mostro nell’armadio fino allo zio grosso e con la barba nera che assomiglia al cattivo delle favole. Spesso si tratta di paure semplici, innocue, dovute a particolari circostanze ma anche all’età. Però non sono mai paure banali: o meglio possono sembrarlo a te che le guardi con occhio da grande, ma non per tuo figlio. Quello che infatti vogliamo subito mettere in chiaro è che per aiutare i bambini a superare le paure non bisogna mai ridicolizzarle: cosa avresti pensato se a cinque anni tua madre avesse troncato il tuo timore per lupo di Cappuccetto Rosso dicendoti «Si vede che sei piccolo, ma secondo te è possibile che un lupo mangi una nonnina con tutta la vestaglia?»

Sebbene si stia parlando, per il momento, delle paure più tipiche che un bambino può avere durante l’infanzia, queste non vanno prese alla leggera perché possono nascondere un timore più profondo. In molti casi la paura del buio come quella del lupo cattivo possono infatti diventare incubatrici per ossessioni come l’essere abbandonato o l’essere portato via dalla sua famiglia. Si tratta il più delle volte di aiutare i bambini a rapportarsi correttamente alla paura di modo tale da riuscire a superarla. Piuttosto che esortarli a non piangere, fai in modo di creare un modo che permetta di affrontare le proprie paure infondendogli un briciolo di sicurezza che si tramuterà in coraggio. Un buon modo per intervenire potrebbe essere quello di elaborare un metodo tutto vostro: magari tramite un piccolo amico immaginario o una parola d’ordine scaccia-paura. Basterà giocare con la fantasia!

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Portrait of a little boy staying in playpen and looking to the camera with eyes full of fear. Nice warm colors, shallow dof.

Come gestire l’ansia infantile

Siamo soliti pensare che l’ansia sia un fenomeno “tutto da grandi”, associando questo disturbo al fatto che si hanno tante cose da fare, poco tempo per farle, per non parlare di tutto quello che ci viene da pensare. In realtà l’ansia parte da molto prima, fin da quando si è bambini, ed è difficile farla andare via: se il tempo infatti passa, le preoccupazioni restano. Ne sa qualcosa Lawrence J. Cohen, autore del celebre libro Le paure segrete dei bambini: attraverso la scrittura Cohen cerca di aiutare i genitori a venire incontro ai loro figli e alle mille paure dell’infanzia.

Centro focale è l’ansia, la tensione e l’essere costantemente all’erta anche in età infantile. L’autore consiglia un solo rimedio: l’affetto e la connessione con i bambini, che li porta a essere più sicuri e quindi più felici. Per sua stessa ammissione, da bambino e poi adulto ansioso, Cohen sostiene che l’età non porta via l’ansia, ma la sua corretta gestione – e ammissione – la rende sicuramente più governabile e meno incisiva.

Prima di addentrarci nelle singole paure di cui i bambini possono essere vittime, ci teniamo a riportare un altro importante insegnamento estrapolato dal libro di Cohen. Una paura non va mai evitata: se tuo figlio appare terrorizzato dal rumore assordante dei clacson sulla strada, non devi cercare di aggirare la paura evitando di portarlo in giro nelle ore di punta. La paura evitata diventerà per forza di cose una paura non superata. È ovvio che non ti stiamo suggerendo di catapultare il bambino nel traffico metropolitano tutti i giorni fino a quando non farà una piega al suono del clacson. Si tratta invece di attraversare la paura: passare nella fase del pianto disperato per arrivare a scongiurare il rischio che in futuro la paura diventi blocco emotivo e personale.

Come affrontare la paura del buio nei bambini

Veniamo a poco a poco sempre più nel dettaglio come aiutare i bambini a superare le paure. Scandagliando l’universo infantile una delle paure più ricorrenti è quella del buio. Tutti attraversiamo quella fase in cui chiediamo di dormire almeno con una luce accesa. Oppure ti sarà sicuramente capitato che tuo figlio ti abbia chiesto di rimanere in camera sua a farli compagnia fino a quando non si addormenta. Alcune volte la paura del buio può essere scatenata da un brutto sogno, dal semplice passaggio dalla camera di mamma e papà alla cameretta singola o anche da un brutta giornata. Tuttavia non vuol dire che sia facile da debellare. Temere il buio, l’oscurità può infatti implicare un timore più profondo come quello di rimanere da solo, senza nessuno a cui rivolgersi.

Come prima cosa ti consigliamo un rimedio semplice: leggere insieme una favola della buona notte. Si sa che le favole hanno nella maggior parte dei casi un valore catartico che aiuta a esorcizzare le paure grazie al sempre assicurato lieto fine. Il bambino potrebbe tranquillizzarsi nel sapere che anche le storie che appaiono più oscure alla fine hanno una loro pacifica risoluzione. Inoltre il più delle volte la tua voce può accompagnarlo nel sonno prima che il piccolo se ne accorga e, quando lo farà, sarà già ora di alzarsi! Se la storia non funziona puoi sempre acconsentire affinché una luce venga lasciata accesa. Inizia con quelle piccole da comodino ma a poco a poco cerca di affrancarlo tenendo accesa magari quella del corridoio e lentamente socchiudere sempre di più la porta della sua camera.

Come fare se mio figlio viene preso in giro

Nella gestione delle simpatie e delle antipatie i bambini possono essere – inconsapevolmente ma non sempre – spietati. Senza pensarci due volte avvicinano e allontanano gli altri bambini sulla base di quello che ritengono sia più giusto per loro. Fino a quando si tratta di formare la propria cerchia di amici fidati va bene, il problema c’è quando quella cerchia se la prende con chi è al di fuori facendo scattare la presa in giro. Non bisogna mai lasciar correre, perché è proprio in queste piccole situazioni che si annida il rischio di un bullismo che con gli anni può diventare molto più aspro.

Da genitore poi è ovvio che tu vorresti intervenire in difesa di tuo figlio e proteggerlo dai bulli. Nonostante questa tua naturale inclinazione da paladina, in realtà porsi a sua difesa non è sempre la cosa migliore da fare. Cercando sempre e comunque di dialogare con il bambino per capire da cosa nasce il suo disagio e quali sono le persone che lo mettono “al muro”, il tuo obiettivo è quello di imparare a difendersi. Infatti non ci sarai sempre tu a proteggerlo da parole e gesti “cattivi”: cerca di trasmettergli quella sicurezza in sé stesso che lo aiuti sempre a parlare e denunciare eventuali situazioni di bullismo. Non mostrarsi mai reticente, non negare, ne accusare sé stesso: se capisce che in lui non c’è nulla di sbagliato, saprà anche non dar peso a chi gli dice il contrario e essere sicuro che la sua voce conterà sempre.

Come combattere la paura del dentista nei bambini

Scendiamo sempre più nel pratico nella nostra catalogazione delle paure più comuni dell’età infantile. Prima si parlava della paura del mostro nell’armadio, ma molto spesso i bambini associano il ruolo da cattivo a chiunque che, seppur in tutta buona fede, li costringe a fare qualcosa che loro non vogliono fare. Se non è il genitore ha rivestire il ruolo di “cattivo” di turno, sicuramente i primi a rimpiazzarli sono i medici. Che sia un pediatra, un otorino o un dentista, quanti sono i bambini che farebbero di tutto per non entrare nel loro studio per farsi visitare? Il più delle volte la paura passa con l’avanzare del’età anche se non è così scontato che anche un adulto non abbia timore dello studio medico!

Il rumore del trapano odontoiatrico può essere davvero spaventoso: come combattere quindi la paura del dentista dei bambini? Prima di tutto cerca di mostrarti comprensiva: riconosci che è normale che il bambino sia un po’ spaventato ma che la visita periodica deve essere fatta per il suo bene, quindi meglio abituarsi. Inoltre cerca sempre di farlo arrivare preparato: catapultarlo a sorpresa sul lettino non è molto utile! Spiegali quello che accadrà – più o meno – durante la visita e che alla fine uscirà dallo studio “guarito” e con un bellissimo sorriso. Non dimenticare poi dell’arma migliore per vincere delle paure di questo tipo: il premio finale. Ricompensa una visita conclusa senza troppe storie e lacrime con un bel gelato: vedrai che la paura sarà ben presto dimenticata!

Come affrontare la paura di stare da soli nei bambini

Quante volte ti è capitato di sentirti dire da tuo figlio “Mamma non voglio rimanere da solo!“. E tu lì ad abbracciarlo e a ripetergli che non sarebbe mai stato solo. Ti sei mai fermata a pensare perché un bambino ha bisogno costante di avere conferma che ci sia qualcuno accanto a lui? Non si tratta solo di affetto ma di vero e proprio timore di essere lasciati soli, sentendosi abbandonati da quelle figure che lo circondano e di cui si fidano. La paura di stare da soli è una delle più comuni nei bambini piccoli e può essere anticamera di paure più profonde come quella dei bambini che hanno paura di diventare grandi. Questo perché il mondo adulto è visto come qualcosa da affrontare senza di te in veste di guida e supporto e quindi, com’è naturale, spaventa.

La paura dell’abbandono e dello stare da soli può essere un difficile scoglio da superare. La prima cosa da fare è cercare di mettersi nei panni di tuo figlio e di comprenderne le emozioni: cosa lo porta ad avere paura? Questo è il primo passo per aiutarlo ad affrontare il timore di essere da solo e di riuscire a superarlo. Tu cerca di evitare frasi o minacce del tipo “Se non fai il bravo arriva l’uomo nero che rapisce i bambini cattivi”: sebbene possa essere un utile modo per gestire i capricci, una frase del genere potrebbe acuire la sua paura a stare da solo!