Avere un figlio di 4 anni è come avere un figlio adolescente e viceversa

Avere un figlio di 4 anni è come avere un figlio adolescente e viceversa. Sì è proprio così, ci sono somiglianze nel loro comportamento. Partiamo dalla comunicazione. Entrambi sono abbastanza bravi a sentirsi offesi ed entrambi non hanno paura di esprimere le proprie opinioni, o di comportarsi come se sapessero tutto.

Con il quattrenne litigo per fargli mettere le scarpe, con l’adolescente litigo per fargli fare una doccia.

A sostenere questa teoria c’è anche la dottoressa Kathleen Van Antwerp,che durante un simposio annuale della University of Utah “Breaking the Pipeline” ha dichiarato “Adolescenti e bambini piccoli sono all’incirca allo stesso livello, stanno vivendo una fascia d’età che fatica a comprendere la successiva fase della vita, senza essere ancora equipaggiati con tutti gli strumenti. I bambini piccoli devono ancora sviluppare una gamma di abilità espressive, così ricorrono a capricci fisici e striduli per esprimere il loro scontento. Nella fase adolescenziale, la parte del cervello che controlla l’emozione viene dirottata in modo evolutivo, governando il comportamento dell’adolescente.La ricerca mostra che la corteccia prefrontale, la porzione del cervello che governa il pensiero razionale e cognitivo, non si sviluppa fino a dopo i 20 anni. ”

guardare l’adolescenza da questo punto di vista potrebbe essere davvero di aiuto per un genitore. Ma sto anche riconoscendo il fatto che proprio come un quattrenne anche l’adolescente stia lottando per comunicare, stia lottando per gestire le sue emozioni, e ci vorrà del tempo perché tutto ciò si risolva. questo cambia sicuramente la prospettiva e ci insegna a portare pazienza per entrambe le fasi.

Adolescenti e quattrenni in sostanza semplicemente reagiscono a qualcosa che non capiscono.  Nella foga del momento noi genitori tendiamo ad concentrarci sul loro comportamento che a nostra volta non siamo in grado di comprendere e che ci spaventa, portandoci a reazioni di contrasto molto forti.

Dovremmo invece iniziare a pensare che ogni fase di sviluppo dei nostri figli arriva con i suoi blocchi e che nel momento in cui pensi di aver capito tuo figlio, entrano in quella fase successiva che ti sconvolge ancora la vita da genitore. Dobbiamo solo aiutarli a trovare gli strumenti per affrontarla.

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