ALLATTAMENTO AL SENO vantaggi e svantaggi per mamma e bambino

Gli Stati Uniti si sarebbero opposti a una decisione a favore dell’allattamento al seno durante una riunione delle Nazioni Unite in merito alla salute mondiale tenutasi in primavera a Ginevra. In pratica, quella che veniva ritenuta una decisione a favore dell’allattamento al seno, supportata da decenni di ricerca, ha trovato l’opposizione degli Usa che volevano far approvare un testo diverso rispetto all’utilità del latte materno a favore di quello artificiale.
Allattamento al seno: vantaggi per il bambino
Sono certamente noti i vantaggi che l’allattamento al seno può avere per il bambino, fermo restando che il tutto avvenga in una condizione di agio anche per la mamma. Molto spesso infatti si tendono a sottovalutare quelle che potrebbero essere alcune complicazioni fisiche e psicologiche per una donna che allatta.
Ecco quali sono i vantaggi per il bambino allattato al seno:
1) a breve termine protegge dallo sviluppo di infezioni (otite, infezioni delle vie respiratorie, gastroenterite);
2) a lungo termine si associa a una diminuzione del rischio di sviluppare dermatite atopica a 2 anni e di asma tra i 5 e i 18 anni;
3) riduce il rischio della sindrome della morte improvvisa del lattante;
4) promuove lo sviluppo neurocomportamentale;
5) riduce le possibilità di sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto ai bambini che sono stati allattati con latte artificiale (formula);
6) diminuisce il rischio di sviluppare sovrappeso o obesità.
Allattamento al seno: vantaggi e svantaggi per la mamma
Prima cosa da fare per comprendere realmente i benefici dell’allattamento al seno è informarsi. L’informazione serve per motivare le future madri (in particolare le primipare) e viene condotta nei consultori o nei corsi pre-parto in ospedale attraverso incontri in piccoli gruppi, coinvolgendo anche le persone della famiglia che possono influenzare la decisione materna, quali il marito/partner e/o le future nonne.
Questi incontri sono occasione anche per far chiarezza sui falsi miti e sui tabù relativi all’allattamento, lasciando comunque sempre in primo piano l’aspetto psico-affettivo.
Ovviamente l’allattamento al seno ha alcuni vantaggi:
- L’allattamento al seno riduce il sanguinamento post-parto e il rischio di anemia.
- Nelle mamme che allattano al seno, il rischio di sviluppare il diabete di tipo II è ridotto.
- Si riduce il rischio di sviluppare un cancro al seno e alle ovaie. La possibilità di sviluppare l’osteoporosi si riduce di quattro volte.
- L’allattamento al seno riduce il rischio di soffrire di ansia e depressione dopo il parto.
- L’allattamento al seno ritarda il ritorno del ciclo mestruale, ma non può essere utilizzato come metodo di controllo delle nascite.
- Allattare al seno aiuta a bruciare oltre 500 calorie al giorno e velocizza il ritorno al peso pre-gravidanza.
L’allattamento al seno può anche causare anche eventuali svantaggi:
- Durante i primi tentativi di allattamento al seno si può provare molto dolore, soprattutto nel momento dell’attacco.
- si possono formare ragadi (lesioni dolorose del capezzolo), ingorgo (ristagno di latte con difficoltà alla fuoriuscita), mastite (ristagno di latte con difficoltà alla fuoriuscita e successiva infezione della ghiandola mammaria)
- La mamma deve essere a disposizione del bambino e la poppata può protrarsi per lungo tempo.
- Se si opta per l’allattamento a richiesta è impossibile programmare la giornata.
- L’allattamento al seno rende può influire sui risvegli notturni.
- L’aumento dell’ormone della prolattina, ma anche le stesse poppate notturne, generano un forte senso di stanchezza e un abbassamento della concentrazione
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