Sindrome da ipermobilità in gravidanza: sintomi

Meghan Markle sta aspettando con ansia il suo primo figlio. La nascita è prevista per fine aprile ma la Duchessa potrebbe essere costretta ad anticipare il parto. A rivelarlo è un’ostetrica britannica che, osservando le immagini di Meghan ha parlato di una malattia dalla quale potrebbe essere affetta la moglie di Harry: la sindrome da ipermobilità articolare.

Spesso Meghan è stata notata mentre si tiene la pancia. Un gesto che in tanti identificano come naturale e materno ma che, unito ad altri indizi, ad un occhio esperto può sembrare anche altro. Secondo le dichiarazioni che l’ostetrica Liz Halliday della clinica britannica Private Midwives ha rilasciato al Daily Mail, infatti, l’eccessiva mobilità che si vede anche in foto nelle mani di Meghan potrebbe significare che la Duchessa di Sussex sia affetta proprio da questa sindrome.

 

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I couldn’t help but share – Baby Sussex is so active!! ??? #kickkick

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Che cos’è la sindrome da ipermobilità articolare?

Conosciuta anche come sindrome di Ehlers-Danlos, si tratta di un gruppo di malattie ereditarie, che hanno tra i loro sintomi le giunture sciolte, l’iperelasticità della pelle, e un’estrema fragilità dei vasi sanguigni.

Ipermobilità articolare: sintomi

Con il termine “ipermobilità articolare” si intende un ampio spettro di disturbi caratterizzati dalla capacità di estendere alcune o tutte le articolazioni oltre i normali limiti fisiologici. I pazienti presentano lassità legamentosa (rilassamento dei tessuti che tengono unita l’articolazione) e indebolimento dei muscoli. Inoltre, vanno incontro a lussazioni ricorrenti.
Le articolazioni più colpite da ipermobilità sono il ginocchio, la spalla, il gomito, il polso e le articolazioni delle dita. Si tratta di un problema piuttosto diffuso, in particolare nei bambini, poiché il loro tessuto connettivo non è ancora del tutto sviluppato. La mobilità articolare negli esseri umani cambia, infatti, con l’età: è più elevata dopo la nascita e gradualmente si riduce nel corso della vita. Inoltre, il range di movimento articolare è maggiore nelle femmine, che nei maschi.
Nella maggior parte dei casi, questa manifestazione non è correlata ad altre patologie (ipermobilità benigna).

Ipermobilità articolare: diagnosi

Un genere, l’ipermobilità articolare viene quantificata nello screening clinico mediante un sistema di punteggio: la scala di Beighton. Viene assegnato un punto per ciascuno dei seguenti elementi (nota: se sono bilaterali vengono assegnati due punti): estensibilità dell’articolazione del gomito e del ginocchio superiore a 10 gradi, capacità di estendere la quinta articolazione metacarpo-falangea fino a 90 gradi e capacità di opporre il pollice all’avambraccio. A questo punteggio, va sommato l’ultimo elemento, ossia la capacità di appoggiare i palmi delle mani sul pavimento mantenendo le ginocchia distese. Circa il 12-20 % delle persone affette da malattie reumatologiche ottiene un punteggio di Beighton compreso tra 5 e 9 (il punteggio massimo è pari a 10).

Ipermobilità articolare in gravidanza: i rischi

la sindrome comporta dolore cronico delle articolazioni e una precocità artritica, nonché la difficoltà nella guarigione da ferite e malattie, oltre ad una serie di problemi che possono riscontrarsi soprattutto durante una gravidanza. Di quest’ultimo gruppo fa parte la possibile rottura prematura delle membrane e dell’utero. L’ipermobilità, tra l’altro, agisce sui muscoli pelvici, rilassandoli più facilmente specie durante la gravidanza. Un fattore che sta a significare soltanto una cosa: pericolo di parto anticipato.

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