Quando ho raggiunto il mio momento più basso

Da quando sono mamma posso tranquillamente affermare che il mio momento più basso l’ho raggiunto durante il lockdown.

E’ stato un momento di cui non vado fiera, anzi mi vergogno ad ammetterlo. Quell’ammaccatura nel muro? Sono stata io.

Quel giocattolo rotto? Sì, l’ho buttato contro il muro in un impeto di rabbia.

E’ accaduto una mattina durante il lockdown. In mezzo al caos con due figli in casa sono scoppiata in lacrime e ho gridato di lasciarmi in pace. Mentre mi lavavo, le lacrime si trasformarono in singhiozzi e la mia frustrazione prese il sopravvento. Ho lanciato un giocattolo contro il muro e l’ho visto schiantarsi a terra con un tonfo.

Le lacrime continuavano a cadere mentre mi sedevo contro quel muro, piangendo e scioccata di aver perso la calma.

Tutto il peso di quella situazione mi era piombato addosso. Dopo averle compresse per più di 2 mesi, le mie emozioni si sono manifestate, così in pochi secondi.

Come genitori, abbiamo fatto e stiamo facendo del nostro meglio. Siamo diventate mamme casalinghe, abbiamo supervisionato l’apprendimento a distanza continuando a svolgere tutto il resto, oltre a gestire un lavoro a tempo pieno.

Mentre mi sedevo accasciata contro il muro, guardavo i giocattoli. Sono un genitore, ma in quel momento tutto quello che volevo era che si tornasse alla normalità. Man mano che la pandemia peggiorava, ero sempre più stressata e triste.

Triste perché i miei figli non erano più stati nella loro scuola da marzo.

Triste perchè gli sport che hanno dato ai mia figli un senso di normalità si sono interrotti bruscamente a causa dell’aumento dei casi.

E la tristezza si è unita al senso di colpa mentre guardo il mondo che ci circonda. Sono grata di avere un lavoro, di essere sana, eppure tanti altri non sono così fortunati.

Allora perché sento il bisogno di condividere il mio momento più basso?

Perché quell’ammaccatura sul muro rappresenta tanti di noi; un simbolico scioglimento dopo mesi di immensa pressione che sentiamo nella vita, ancora in questi giorni.

Quell’ammaccatura sul muro, verrà rattoppata e lisciata. Alla fine sembrerà come nuovo. E ci arriveremo anche noi. Potrebbe non essere domani, o anche tre mesi da adesso, ma alla fine la vita sembrerà di nuovo nuova.