Non voglio che i miei figli crescano

Quando erano neonati non vedevo l’ora diventassero grandi. Forse era solo il desiderio di ricominciare a dormire per una notte intera senza mille risvegli, forse era solo il desiderio di tornare ad una vita normale, forse era solo il desiderio di sentirmi spiegare cosa avessero e non cercare di decifrare un pianto inconsolabile.

Ora i miei figli sono grandi, o meglio sono abbastanza grandi, da farmi dire che non voglio diventino ancora più grandi. Hanno 6 e 4 anni e credo sia l’età perfetta per poter gestire con loro un rapporto più “maturo” senza avere tutte le complessità della pre-adolescenza.

Con loro posso parlare di tante cose, posso giocare in maniera costruttiva, ma soprattutto posso ancora abbracciarli, baciarli e coccolarli senza venire rifiutata. Posso ancora tenerli in braccio, posso ancora consolarli, sono ancora il loro più importante punto di riferimento, hanno ancora tanto bisogno di me.

Ieri sera mentre li stavo facendo addormentare raccontando loro una storia mi sono immaginata fra qualche anno quando quel bisogno che ora abbiamo uno dell’altro possa diventare sempre più unilaterale, dove i conflitti non saranno più piccoli ma diventeranno grandi e complicati da gestire. Lo so forse mi sto solo fasciando la testa, ma so già che quel loro visino, quel loro sguardo meravigliato, curioso e innocente mi mancherà tantissimo. Mi mancheranno tantissimo le loro affermazioni buffe, il loro volermi rendere partecipe di ogni istante della loro vita.

Li ho stretti a me e ho realizzato quanto in fretta siano trascorsi questi sei anni e quanto di questi sei anni mi porto nel cuore. Per un attimo ho ripianto anche l’aver desiderato da neonati che crescessero in fretta perchè quella memoria selettiva che ci caratterizza mi ha fatto dimenticare la fatica delle notti insonni. Quello che ricordo è quel profumo meraviglioso che solo la pelle di un neonato può avere.