I maschi sono più mammoni. Ecco perchè.

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Non è la scienza questa volta a dirlo ma sono le statistiche, infatti secondo l’ultima rilevazione Eurostat, i giovani italiani sono quelli che restano più a lungo a casa dei genitori e tra questi sono più i maschi delle femmine

I due terzi dei giovani italiani tra i 18 e i 34 anni  nel 2017 vivevano a casa con i genitori. Ad essere mammoni sono più i maschi delle femmine: infatti quasi il 73 per cento sono maschi, contro il 59,8 per cento delle ragazze.

Le donne sono le prime a lasciare la famiglia.  «Alle femmine oggi si chiede di più. E per questo sono più responsabili dei coetanei. Soprattutto le mamme, che nelle figlie si rispecchiano, con loro sono anche più critiche: pretendono che studino, portino risultati, lavorino» spiega Maria Beatrice Toro, psicoterapeuta e docente di Psicologia di comunità all’Università Auxilium di Roma. Da noi le donne guadagnano quasi la metà degli uomini, a parità di ore retribuite. Eppure, oggi sono i maschi a essere meno indipendenti. «Un tempo, tutte le aspettative erano sui figli maschi. Oggi, invece, dei maschi le mamme si fidano meno perché noi donne amiamo sì gli uomini, ma li stimiamo sempre di meno. Siamo deluse dai coetanei e quindi tendiamo a proiettare la nostra delusione sui figli» prosegue la psicoterapeuta.  «Oggi il figlio è davvero il solo legame che tiene. Le coppie si sfaldano, quindi la relazione con i figli resta il punto fermo nelle vite degli adulti. E a questo si aggrappano i genitori, ma soprattutto le madri, che in caso di separazione sono quelle che vivono di più con i figli. Vedo madri che, per non restare sole, sono disposte a mediare di più: preferiscono non arrivare alla rottura, ma giocare sulla complicità e su un rapporto più “alla pari”, in cui i figli stanno dentro più volentieri. Madri che, più che responsabilizzare i figli, li coinvolgono di continuo. E allora i figli restano ancora lì tra le mura di casa a ribellarsi ma poi a fare pace, magari su Whatsapp, senza avere il tempo della solitudine e del silenzio». «Anche per questo sta aumentando la depressione tra i giovani e soprattutto tra i maschi, imprigionati in questo attaccamento alla mamma che l’intimità digitale ingigantisce. E che poi non è una vera intimità perché la vera intimità è fatta anche di silenzio e distanza». «Per le femmine oggi è più facile emanciparsi perché il progetto della maternità non glielo toglie nessuno: anche senza realizzarsi nel lavoro, un figlio resta sempre un traguardo da raggiungere, qualcosa per cui valga la pena staccarsi dalla famiglia».

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