Mamme impariamo a non vivere nella autocommiserazione

Ero consapevole che mi stavo lasciando sopraffare dalla tristezza e dalla autocommiserazione. Sapevo che non stavo veramente cercando una soluzione.

Ho una notizia per il mondo intero: le mamme possono avere i propri desideri e bisogni, e se decidono di perseguirli non devono essere considerate egoiste.

Sono caduta in un profondo stato di alienazione e di autocommiserazione, dopo la nascita di mio figlio.

Ma, posso dire con certezza al 100% che soffrivo a causa di:

1. La privazione del sonno

2. Sbalzi ormonali violenti

3. L’invidia dei miei tanti, tanti amici senza figli che non riuscivano a capire quello che stavo provando

Questa è una combinazione letale. Ero consapevole che mi stavo lasciando sopraffare dalla tristezza e dalla pietà. Sapevo che non stavo veramente cercando il modo per sentirmi meglio. Mi sentivo in  uno stato di impotenza.

Se potessi tornare indietro ecco come affronterei i primi mesi da neomamma.

1. Sarei realistica su cosa avrei fatto se non avessi avuto un figlio

Ebbene sì, quando diventi mamma i cambiamenti sono così travolgenti che ti capita spesso di chiederti cosa avresti fatto se non avessi avuto figli. Magari un viaggio, un sacco di aperitivi, cene fuori.
Ma quando ho iniziato a pensare realisticamente a quello che in realtà avrei fatto con il mio tempo se il bambino non ci fosse stato, ho capito che non era poi così spettacolare. Certo, i sacrifici ci sono stati, non posso negarlo, ma non posso neanche dire che sono stati così faticosi.

2. Cercherei di convincermi che questa è solo una fase.

Questo non dura per sempre. Il modo in cui mi sentivo in trappola sul divano ad allattare mio figlio i primi due mesi della sua vita è così diverso dal modo in cui facevo le cose con lui solo qualche mese più tardi. Il tempo di dipendenza da te diminuisce di mese in mese.  Tutto passa più in fretta di quanto si possa credere. Se il desiderio è quello di viaggiare o semplicemente quello di andare a mangiare fuori basta aspettare.

3. Cercherei di considerare il tutto come un investimento per la costruzione del futuro di mio figlio e non una perdita nella mia vita presente.

Tutta questa faccenda della genitorialità una scelta che ho fatto. Lo scopo della mia vita cambia è cambiato non appena ho scoperto della sua esistenza dentro di me.  Iniziare a pensare alle proprie responsabilità ti permette di sviluppare la consapevolezza di quanto tu sia inidispensabile per quella nuova vita che si sta formando.

5. Non farei più l’errore di aspettare che gli altri mi chiedano se voglio prendermi una pausa

Non aspettatevi che gli altri comprendano quello che state provando, nessuno potrò capirvi fino in fondo o leggervi nel pensiero. Quindi se tornassi indietro chiederei un aiuto più esplicitamente.

Quando ho iniziato a lavorare questi aspetti, la mia autostima è aumentata e tutto ha iniziato ad essere più sopportabile. Alla fine della giornata, non posso dire che la maternità sia una cosa semplice, ma con più consapevolezza anche le fatiche potrebbero cerrto diventare più sopportabili.