Lettera di un papà al suo bambino

Ciao, voglio raccontarti una storia.

La storia di come sono diventato il tuo papà.

Sai non è stato tutto così immediato, come è stato per la mamma. Lei è stata la tua mamma da subito, da quando ha scoperto che esistevi dentro la sua pancia. Anche io ero molto contento, sapevo che esistevi ma non ti potevo sentire davvero, il mio corpo non cambiava mentre tu crescevi. Ho sentito il tuo cuoricino e ogni volta era un’emozione grandissima, ma durava l’attimo di una visita e poi tu continuavi a farti sentire nella pancia della mamma…quando io cercavo di percepire i tuoi movimenti appoggiandole la mano sulla pancia ti fermavi diffidente cercando di capire di chi fosse quel tocco…

Poi sei nato e ti ho preso tra le mie braccia, eri così piccolo…ci siamo guardati e forse per la prima volta ho capito cosa ha provato la mamma per quei nove mesi, poi hai iniziato a piangere! Ti ho messo vicino alla tua mamma…hai smesso subito. Ho capito che era ancora presto, che avevi ancora bisogno di quel vostro rapporto esclusivo.

Il primo anno è stato così, tu e la mamma sempre insieme…io un pochino distante, cercando di capire come essere di aiuto, ma forse non riuscendo ad esserlo davvero. Quando la notte cercavo di far riposare la mamma, tu mi facevi capire che non ero in grado di sostituirla davvero…

Poi abbiamo iniziato ad uscire insieme, io e te da soli. Ti portavo in giro con il passeggino. In quel momento io ero il tuo punto di riferimento e la cosa mi rendeva felice. Ma poi avevi bisogno della mamma…eri ancora piccolo…e quindi tornavamo a casa…lei ti prendeva tra le braccia e ti allattava. Devo dirti la verità…ho provato invidia per quel vostro legame ….

Poi un giorno…ricordo ancora…avevi appena compiuto tre anni. Io ero seduto al tavolo della cucina, stavo montando una macchinina MECCANO, una mia grande passione fin da bambino. Ti sei seduto accanto a me e hai iniziato a passarmi un pezzo, poi un altro e un altro ancora. Abbiamo finito di montarla e tu rimanevi lì accanto a me su quella sedia, non correvi dalla mamma, rimanevi lì con me. Abbiamo iniziato a giocare insieme. Ti ho raccontato la mia passione per le costruzioni e come giocavo da bambino.

Quello è stato il nostro momento esclusivo…il primo di molti altri.

Ora hai sei anni e sugli scaffali della tua cameretta ci sono tante costruzioni MECCANO.