Lettera al mio figlio duenne

Ciao Bambino mio,

Dobbiamo parlare.

So che stai passando attraverso tappe molto importanti dello sviluppo, ma ho alcune preoccupazioni circa il tuo comportamento che ritengo dovremmo affrontare.

La scorsa notte hai voluto toglierti il pannolino da solo, lo hai tolto con una tale forza da farmelo arrivare in faccia. Capisco che vuoi fare le cose “da solo”, ma non è il caso di metterci così tanta energia, quindi penso che sia giusto chiederti di non farlo mai più.

So che la vita bambino è piena di delusioni e turbamenti,ma devi sapere, piccolo mio, che è completamente inutile buttarsi per terra e urlare ogni volta che qualcosa non va come vorresti.

Mi dispiace non permetterti di giocare con il forno. Forse quando sarai più grande. E per quanto mi piacerebbe non cucinare ogni tanto, non posso farti vivere solo di merendine.

Facciamo due chiacchere sul sonno. Non vi è alcuna necessità di portare nel letto 15 pupazzi. E soprattutto non te la devi prendere con loro se dopo che ti sei addormentato ritornano fra gli altri pupazzi. Anche loro hanno bisogno dei loro spazi.

Poi, ci sono i vestiti – o la loro mancanza, piuttosto.

Senti, neanche a me a piace vestirmi, se potessi starei tutto il giorno in pigiama, ma purtroppo siamo tenuti a farlo quando siamo in pubblico.

Infine, lo sai che non sono contraria a farti vedere la tv , ma anche io ho diritto ogni tanto a vedere qualcosa che non sia una famiglia di maiali o dei cani parlanti.

Forse possiamo risolvere questo giocando con i robot? Ti lascerò essere quello quello più forte, o quello più grande, o quello più simpatico, o tutti quanti insieme…

Ti voglio bene, ma certe cose non riesco proprio a spiegartele. Non posso spiegarti perchè il colore blu si chiama blu o perchè la pera si chiama pera….

Dobbiamo entrambi avere molta pazienza.

mamma