Lettera ad una mamma stanca al supermercato

Cara mamma al supermercato, ti guardo.

Sento il tuo bambino che fa i capricci perchè vorrebbe che gli comprassi i gelati. Vedo la tua rassegnazione nell’avvicinarti al banco dei surgelati e chiedergli quali vuole.

Ti vedo muovere stancamente fra le corsie spingendo il carrello e sperando che tuo figlio resista seduto per il tempo della spesa.

Io sono te.

Vi è una ipotesi diffusa che le madri debbano essere forti in ogni momento. L’attimo in cui si concede di essere lenta viene accusata di pigrizia. Come tutti gli esseri imperfetti quali noi madri siamo, quando facciamo un errore siamo costrette a tenerlo per noi stesse. E se si decide di condividere con il mondo, generalmente veniamo sommerse da critiche e giudizi.

Noi mamme siamo semplicemente stanche, siamo sopraffatte e a volte forse sì è vero vogliamo essere anche un pochino pigre e svogliate.

E pigre e svogliate lo siamo per quel che riguarda noi. Perchè non abbiamo più voglia di fare nulla, ci capita di pensare a quanto sarebbe bello organizzare una serata fuori, ma poi ci raccogliamo nella nostra pigrizia.

Oppure ci mettiamo a giocare con i nostri figli e ci costruiamo un ruolo passivo, li osserviamo, interagiamo il meno possibile, per ritagliarci un momento di riposo magari sdraiate sul pavimento, senza privarli della nostra presenza.

E poi ci sono quei momenti in cui lasci far loro disordine, un grande disordine, solo per concederti qualche minuto sul divano o un pranzo senza interruzioni.

E poi ci sono quei momenti in cui solo l’idea che possa mettersi a colorare spargendo pennarelli per tutta casa ti fa impazzire e incominci a inibire il suo lato creativo costringendolo in spazi entro i quali puoi gestire la situazione senza troppi sforzi. E lo fai non per pigrizia, ma solo per stanchezza.

Quando posso lasciarmi andare e arrendermi alla pigrizia di “Mi occuperò di questo più tardi,” mi porta a rivivere delle esperienze infantili, la sensazione di poter posticipare mi fa sentire meglio.

Dai ammettiamolo chi di voi non ha mai giocato al gioco del “Chi riesce a star fermo più a lungo”, o “Facciamo finta che sto male, e tu sei il mio medico. Io mi sdraio qui e tu mi curi.

E quante di voi pur di riuscire a fare la spesa in tranquillità passate prima nel reparto giocattoli?

Cara mamma che ti muovi lentamente tra le corsie del supermercato mentre tuo figlio ti fa mille richieste, non preoccuparti, concediti il tuo tempo del non ascolto e non sentirti in colpa del volerti ogni tanto abbandonare alla pigrizia.