La dura condizione del primogenito

Tutti parlano del secondo figlio come quello meno privilegiato, ma ne siamo sicure? Il primogenito ottiene un plus di attenzione e regali, viene soffocato dalla sperimentazione nevrotica di genitori alle prime armi. Il primo figlio è colui che generalmente assorbe tutto lo stress della non preparazione, è colui che viene portato dal pediatra al primo colpo di tosse, è colui che viene perseguitato dallo sterilizzatore.

Si dice che il secondogenito cresca nell’ombra del primogenito senza godere di particolari privilegi, ma come detto sopra non crediamo che questo sia necessariamente un male.  

Il primogenito si ritrova a passare dall’essere figlio unico, centro dell’attenzione, ad essere fratello maggiore e questo può rappresentare un vero e proprio shock soprattutto in certe fasce di età. Anche se troppo giovani per capire tutti i processi, diventano fin da subito consapevoli che il loro posto è ormai legato alla presenza di questo altro essere vivente. Non è più il centro della vita dei propri genitori, ora è anche un fratello.  Si tratta sostanzialmente di una perdita della ribalta che ha anche un effetto sulla loro personalità. Dove, si chiedono, finirà l’attenzione dei genitori? Verranno rimpiazzati da un cosino che odora di cacca e latte acido? A questo punto, il primogenito farà di tutto per riconquistare l’amore e l’attenzione teme di aver perso. Dura vita quella del primogenito.

Le strade che un primogenito intraprende sono generalmente due anche in base all’età. Una parte dei primogeniti opterà per un comportamento eccellente, diventando un perfetto aiutante. Ad altri, questo metodo sembrerà come una perdita di tempo e quindi sceglieranno una strategia più diretta: cercheranno di eliminare “il nuovo nato” (meno diffuso), o diventeranno estremamente ingestibili.

Generalmente il primogenito si dimostra essere più controllato nelle esternazioni rispetto al secondogenito generalmente molto più dispettoso, ma quando un primogenito arriva al limite diventa irriconoscibile, si trasforma in una furia senza controllo. Ovviamente questo accade per una ragione fondamentale, ovvero il senso di responsabilità che involontariamente noi genitori gli creiamo.

Quando guardo mia figlia, mia figlia primogenita, a volte mi sento in colpa di averla privata del nostro tempo speciale. Lei è stato costretta a crescere velocemente, essere più matura, e accettare il fratello minore senza possibilità di replica.

Ma poi li guardo insieme e credo di averle invece fatto il dono migliore che potessi farle e di averle regalato oltre ad un amore irripetibile anche la capacità di far emergere la propria personalità ed unicità.