Il bambino allattato al seno è più protetto. Lo dice uno studio

allattare al seno

Quando vediamo un neonato pensiamo che sia un esserino fragile e indifeso, tanto che molti hanno quasi il “terrore” di prenderlo in braccio per paura di fargli del male. Ma questo è sicuramente un errore perchè sono meno indifesi di quel che si possa credere. E questo emerge da uno studio condotto dal  King’s College di Londra e pubblicato su Nature Medicine.

Secondo questo studio, infatti, il sistema immunitario dei neonati sarebbe già in grado, fin dai primi giorni, di combattere virus e batteri con un meccanismo differente rispetto a quello degli adulti. I Linfociti T dei piccoli, infatti, non sarebbero “silenti” come si pensava, ma in grado di produrre un’efficace sostanza antinfiammatoria e antibatterica: l’interleuchina-8. I ricercatori sono giunti a questo risultato studiando campioni di sangue provenienti da 28 piccoli prematuri.

“Lo studio è interessante però, a mio parere, ha prevalentemente un interesse scientifico, senza un’immediata applicabilità. In realtà il neonato può essere a rischio di infezioni, in particolare quello prematuro”, dice Marcello Lanari, Direttore della Pediatria e Neonatologia dell’azienda Usl di Imola e consigliere della Società Italiana di Neonatologia. “Infezioni che insorgono nelle prime settimane di vita, infatti, sono una delle cause più frequenti di ricovero, decesso o invalidità in neonatologia, specie per i piccoli di basso peso o di bassa età gestazionale. Le ragioni sono diverse: la prima è che è soprattutto nelle ultime settimane di gravidanza che la madre trasferisce, attraverso la placenta, molte immunoglobuline di classe G (IgG), che proteggono il nascituro. A distanza di settimane o mesi dalla nascita, poi, quando il neonato comincia a produrne di proprie, queste vengono eliminate. La cute del prematuro, inoltre, è molto sottile e quindi maggiormente vulnerabile all’attacco dei germi. La necessità di essere assistito per la nutrizione o eventuali terapie con dei cateteri, ombelicale o in trachea, infine, può aumentare notevolmente i rischi di infezione”.

Sicuramente uno dei fattori determinanti nella costruzione del sistema immunitario del neonato è l’allattamento al seno: per i prematuri come per i bambini nati a termine. “Il latte materno, infatti, è ricchissimo di sostanze antinfettive: contiene le immunoglobuline A (IgA) secretorie, che agiscono a livello locale nell’intestino del bambino debellando i germi. Inoltre, la lattoferrina, una proteina del latte che ha un’azione batteriostatica e battericida. E poi cellule vive ed enzimi. Diversi studi hanno mostrato un’incidenza ridotta di patologie, tra cui quelle infettive, nei piccoli allattati al seno”, dice l’esperto. “Nel caso del bambino prematuro l’alimento della mamma è ancor più prezioso. Il suo latte è leggermente diverso da quello delle altre donne e particolarmente adatto alle esigenze del suo bebè”.

Ti può interessare anche: