Gruppi Mamme: non date consigli medici

Prima di iniziare a scrivere la tua risposta basandoti solo sul titolo del post, sappi che i gruppi di mamme sono stati un vero toccasana per me dal primo giorno dopo la nascita del mio primo figlio. Penso che siano un ottimo strumento.

Sono molto incline a pensare che la connettività umana a tutti i livelli sia essenziale per la nostra felicità. L’isolamento, sia fisico che psicologico, è dannoso per la nostra salute. Sappiamo anche che quando diventi mamma per la prima volta sei ad alto rischio depressione.

Entrare nei gruppi di mamme permette di metterti in contatto con altre persone che sanno esattamente quanto male fanno i capezzoli quando allatti, quanto vuoi fisicamente vomitare per sfinimento, quanto vorresti dormire ma non puoi. Trovi chi ha già padroneggiando la materia da più anni, chi si trova come te alle prime armi, chi è ancora in attesa, ma tutte condividono un obiettivo simile: essere in grado di relazionarsi con altre mamme e dare / raccogliere consigli.

Mi sembrava fantastico, quindi mi sono unita a un gruppo. Sono stata confortata dal fatto che quasi tutte hanno momenti in cui sentono di non essere un genitore adeguato. Mi sono state date così tante informazioni su prodotti dei quali non conoscevo l’esistenza. Ho ricevuto un sacco di consigli molto molto utili.

Ho scoperto però rapidamente, come altri possono testimoniare, che a volte questi gruppi possono diventare anche piuttosto scomodi. Ci sono argomenti e gerarchie sociali, se non vere e proprie forme di discriminazione e bullismo.

Col passare del tempo però, e in particolare dopo la nascita del mio secondo figlio, ho iniziato a realizzare che forse la mia inconsapevolezza ed ingenuità da neomamma mi avevano fatto sottovalutare alcuni aspetti, ovvero come in  questi gruppi si davano consigli piuttosto inquietanti senza una qualifica a persone molto vulnerabili.

Quindi mi sento di poter dire che forse sarebbe meglio evitarli, vi porto alcuni esempi a sostegno:

Domanda della mamma: “Il mio medico dice che non è sicuro andare oltre le 41 settimane / Il mio dottore che dovrei mettermi a dieta/ (e molti altri) Cosa dovrei fare?”

Tendenzialmente quando si risponde a domande di questo tipo si porta ad esempio la propria esperienza, che, proprio in quanto soggettiva, non ha la validità di un consiglio medico attendibile. Ovviamente prima dell’esistenza dei social tutto avveniva nella cerchia di amici e conoscenti, ora ti ritrovi in un’amplificazione di consigli e congetture spesso poco attendibili ma dalle quali inevitabilmente vieni influenzata.

Nella mia testa avevo un sacco di aspettative per come volevo che le cose andassero con il mio primo figlio. È un momento incredibilmente vulnerabile per lasciare che speranze ed emozioni abbiano la meglio su di te e lasciare che esperienze altrui vengano prese più in considerazione del tuo istinto . È super pericoloso dare suggerimenti  se non sei qualificato per farlo.

Se il mio medico mi consiglia di fare una cosa devo fidarmi di lui e della sua preparazione e non mettere in dubbio la sua diagnosi in gruppo di persone non qualificate e che neanche conosco.

Quindi il miglior consiglio da dare alla mamma è di parlare con il proprio medico e prendere una decisione in base a come si sentono in quel momento. Dire loro di fare una cosa o l’altra non è utile; è una decisione personale che spesso modifica i tempi in base alle circostanze.

Domanda alla mamma: “Sto lottando per allattare il mio bambino, ma non ci riesco e sono depressa, e onestamente non penso di poter continuare così. Non sta funzionando. Cosa dovrei fare?

All’interno dei gruppi troverai i sostenitori dell’allattamento al seno che ti convinceranno a continuare a prescindere dalla tua salute mentale.

Ora una mamma che sta lottando con alcuni sintomi di quella che potrebbe essere la depressione post-partum, dovrebbe riconciliarsi o prendere una decisione sicura per lei e il suo bambino e tu dovresti  semplicemente raccomandarle di parlare con il pediatra e incoraggiarla rispetto alla scelta che deciderà di prendere.

Ovviamente con questo non sto dicendo di non chiedere mai nulla di medico. A volte sono ipocondriaca quando si tratta dei miei figli e quando hanno qualcosa di simile ad una semplice eruzione cutanea, è confortante sentire da una mamma esperta che ha già visto queste macchie sui propri figli prima ed era solo dermatite.

Ma la cosa ovvia e razionale da fare nella maggior parte delle situazioni è di reindirizzare sempre le persone ai loro medici per la risposta definitiva. Gruppi di mamme, a volte, siete davvero un toccasana. Adoro potermi sfogare sulle mie difficoltà, e sentire che non sono da sola o condividere le cose divertenti che fanno i nostri bambini. Adoro gli annunci di nascita. Adoro il sentirmi comunque parte di un gruppo, ma credo che questo essere parte di un gruppo si debba fare responsabilmente.