Fare paragoni tra i bambini è la cosa più dannosa che possa esistere

Quanto pesa il tuo bambino? Ha già incominciato a parlare?  Quando ha cominciato a gattonare ? Il tuo bambino già cammina ? A che età ha iniziato a mangiare da solo?

Purtroppo questa è la dura realtà in cui si ritrova a vivere ogni mamma e di conseguenza ogni bambino, una realtà fatta di confronti, paragoni, obiettivi da raggiungere.

Siamo tutti esseri unici e irripetibili, ma questo sembra non valere per le fasi di sviluppo di un bambino. Purtroppo la competizione fa parte della nostra quotidianità, ma non nella sua eccezione di fare qualcosa insieme, ma nel senso di dover “essere meglio di qualcun altro”.

Tuo figlio ha camminato a 8 mesi, ha detto la prima parola a 4 e ha iniziato a scrivere a 3 anni…bene sono contenta…mio figlio no. Tutte le mamme dovrebbero imparare a non vivere il confronto come un disagio, una mancanza o per converso far vivere il confronto all’altra come un limite, un problema.

Questa tendenza ad essere sempre sotto giudizio alimenta la paura, l’ansia e la vergogna dei bambini, emozioni che accompagnano la loro vita e che abbattono la loro autostima.

“Hai visto che bravo quel bambino, già sa scrivere”, “Hai visto che quel bambino sa già andare in bicicletta, e tu?”, sembrano domande innocenti che molti genitori usano come incentivo, sperando che il figlio, per non sentirsi di meno rispetto agli altri, sviluppi una nuova abilità. Ognuno di noi dovrebbe lavorare ogni giorno per essere migliore non per essere il migliore, ed è questo che dovremmo insegnare ai nostri figli, di essere migliori per sè, non paragonati agli altri. I bambini sentendosi continuamente giudicati e paragonati ad altri perdono di vista la bellezza di essere unici.

Siamo tutti esseri unici e irripetibili, ricordiamoci questo sempre.