Fare la mamma che lavora è difficile

mamma che lavora

Ci ha commosso tantissimo la lettera che Laura Chimenti ha dedicato alle figlie sul palco del Festival di Sanremo. Ci ha comosso tanto perchè ci siamo sentite come lei delle Wonder Woman non prive di sensi di colpa, alle prese con le nostre responsabilità genitoriali. Come dice lei “fare la mamma che lavora ti costringe a delle scelte” che non sono sempre facili, ma che a volte sono necessarie. La bellezza di quel momento in cui “ci diciamo che ci vogliamo bene non in un messaggio, ma con un abbraccio”. Quel momento in cui controlli il telefono perchè sai che hai i minuti contati e non ti puoi permettere di far andare lunga una riunione perchè temi di non arrivare in tempo all’uscita di scuola. La necessità di delegare per evitare che i tuoi figli stiano da soli.  Ma quello che è davvero importante in tutto questo è far capire ai nostri figli che non saranno mai un ostacolo ma la nostra ricchezza.

mamma che lavora

Il testo integrale della lettera di Laura Chimenti al Festival di Sanremo 2020

“Amori miei, se questo fosse un tema da svolgere in classe il titolo sarebbe “La nostra famiglia”. Cosa c’è di più rassicurante di quel nido accogliente dove non vediamo l’ora di tornare la sera? Ve ne parlo troppo poco. Fare la mamma che lavora è difficile, voi mi prendete in giro dicendo che sono Wonder Woman. Mettere al mondo un figlio chiede responsabilità, due è coraggioso, tre è da eroi. Fare la mamma che lavora ti costringe a delle scelte: l’anno scorso non ho potuto partecipare al tuo saggio di fine anno, Margherita. Mentre tu, Gloria, mi chiedi di giocare e ti dico sempre “più tardi”. Mi dispiace, per un figlio una mamma deve esserci sempre. Voi non sarete mai un ostacolo: siete la mia più grande ricchezza. Sorrido pensando a quando, pochi minuti prima della messa in onda del telegiornale, arriva la vostra telefonata. E io devo essere veloce e poi farmi trovare impeccabile all’appuntamento delle 20. Sorrido quando penso alla sera quando ci diciamo che ci vogliamo bene non in un messaggio, ma con un abbraccio. Non dimenticate mai questa immagine”.

“Siete tre, ognuna con carattere e aspetti differenti. Io stessa imparo qualcosa da voi ogni giorno: diversità è arricchimento. Abbiate stima di voi e rispetto per gli altri. L’amore che vi lega sarà la vostra forza. Siete piccole, ma grandissime donne. Ecco perché ogni volta che ci abbracciamo vi dico di non dimenticare questo tempo. Forse ora non potrete capire fino in fondo, ma se un domani dovrete affrontare tempi bui quel ricordo vi darà sicurezza. E la sera che bello è vedervi prendere un libro in mano: costa fatica, ma state nutrendo la vostra anima. E questo un giorno vi renderà capaci di prendere decisioni, donne libere. Ricordate sempre di guardarvi indietro: dalle vostre radici crescerà quella pianta ricca e rigogliosa che sarà il vostro futuro”.