Da quando sono mamma la mia vita professionale è cambiata

Dopo essere diventata mamma mi sono resa conto che ci sono un sacco di cose che le persone, tra i tanti consigli, dimenticano di menzionare. Per esempio, nessuno mi ha detto quanto tempo avrei passato a parlare e a preoccuparmi dei movimenti intestinali di mio figlio. Il colore, la consistenza e la frequenza della cacca del bambino sono un tema caldo quando sei una neomamma, chi lo avrebbe mai detto? Inoltre non avevo idea che essere una brava mamma significasse spesso mettere in discussione il mio essere una perfezionista sul lavoro.

Sapevo che ci sarebbero stati dei giorni di lavoro persi qua e là, ma fino a quando non mi sono trovata coinvolta direttamente, non mi ero resa conto di quanti giorni sarebbero effettivamente stato.

Questo articolo contiene spoiler su come cambierà la vostra vita professionale e non solo una volta diventate mamme.

Non riuscire a portare a termine un lavoro come vorrei per me è davvero frustrante perchè sul lavoro tendo ad essere una perfezionista. Ma non c’è spazio per il perfezionismo nella maternità. Fidatevi di me, prima lo capite, meglio sarà. Per me ci è voluto quasi un anno per abbandonare la mia natura da maniaca del controllo, perfezionista, e abbracciare la maternità con le sue imprevedibilità. E anche se sono più flessibile con le mie aspettative, ho sempre pensato che se hai intenzione di fare qualcosa, dovresti farlo al meglio delle tue capacità.

Ho realizzato che essere una brava mamma può voler dire a volte non riuscire ad essere sul lavoro quello che vorremmo essere. Qui è dove diventa complicato, perché vorrei essere brava in entrambi, ma ci sono momenti in cui devi sceglierne uno sull’altro. Quando devo scegliere tra essere un buona impiegata o essere una buona madre, i miei figli vincono a mani basse, ogni volta. Il mio lavoro è importante per me, ma la vita di mamma lo è nettamente di più.

Ovviamente sul lavoro non voglio imporre la mia scelta e soprattutto non voglio che i miei figli diventino la scusa per non essere professionalmente affidabile. Tra gli impegni scolastici, malattie o visite mediche mi capita di chiedere fino ad un paio di permessi al mese. Mi impegno tantissimo quando sono al lavoro – perché amo il mio lavoro e voglio essere un membro forte del team – ma non riesco a mettere il lavoro al primo posto e mai lo farò.

Un’altra di quelle cose che chi ti da consigli dimentica di menzionare è quanto spesso i bambini si ammalano. Voglio dire, ho capito, stanno costruendo un sistema immunitario, ma quanti virus ci sono? Inizierai a familiarizzare con streptococco, influenza, mani, piedi e bocca, congiuntiviti, otiti e circa 90 altri virus casuali senza nome.

Quando non sono a lavoro mi capita di provare dei sensi di colpa verso il mio team, quando non sono a casa mi capita di provare un senso di colpa verso i miei figli. Ma purtroppo non ho possibilità di scelta.

Voglio essere presente sul lavoro, voglio essere una garanzia per il mio team ma voglio anche  non perdermi feste di classe, riunioni a scuola, occasioni speciali con i miei figli. Questi momenti fanno parte del mio essere mamma – le cose-da-mamma che ho sempre sognato di fare.