Cose che faccio con il mio secondo figlio

Quanto è nato il mio primo figlio ero molto più ansiosa di essere il genitore perfetto. Volevo farlo bene e farlo bene. Ma con la nascita del secondo figlio sono diventata molto più indulgente sia con me stessa che con i miei figli.

Le ragioni sono molteplici, ovviamente il minor tempo a disposizione per ciascun figlio, i caratteri differenti, la gestione dei piccoli conflitti non aiutano a mettere in pratica il manuale del genitore perfetto.  Ma una delle ragioni fondamentali è che sono molto più stanca, più vecchia e forse anche in qualche misura già rodata da dare per scontate tante cose.

Ecco le cose che faccio con il mio secondo figlio che non ho mai fatto con il mio primogenito:  

Gli ho fatto mangiare il cioccolato precocemente

Con la mia primogenita ho aspettato il compimento del secondo anno di vita per farle assaggiare (e dico assaggiare) il primo pezzettino di cioccolato. Ho seguito fedelmente i consigli del pediatra. Il mio secondo figlio credo abbia mangiato (e dico mangiato) il primo pezzo di cioccolato prima di aver compiuto un anno…Complice la sorella e il suo bisogno di condivisione…

L’ho messo nel lettone con noi fin dal primo giorno

Con la prima figlia ho cercato di mettere in pratica quelle che erano le costruzioni mentali che mi ero fatta prima di diventare mamma, ovvero la convinzione che non avrei mai praticato il co-sleeping. Diciamo che questa convinzione mi ha accompagnata fino a quando non sono rimasta incinta del secondo figlio e ho deciso di portarmi la prima nel letto durante gli ultimi mesi della gravidanza (lei aveva 20 mesi e si svegliava ancora durante la notte). Quando è nato il secondo figlio non ci ho pensato neanche un attimo e via tutti nel lettone…

Caramelle come il cioccolato

Così come per il cioccolato il mio secondogenito non ha dovuto aspettare molto per assaggiare la sua prima caramella… Generalmente non le compro, ma mia figlia frequentando la scuola materna talvolta portava a casa qualche caramella regalata durante le feste di compleanno e sempre per lo stesso spirito di condivisione di cui sopra le faceva assaggiare anche al fratellino di un anno…

Tablet

Con la mia prima figlia ho trascorso interi pomeriggi leggendo libri illustrati. Il mio secondo figlio ha iniziato a giocare con il tablet prima di imparare a parlare.

Non lo porto dal pediatra per ogni graffio o malanno.

Ho portato la mia prima figlia al pronto soccorso quando si è fatta un taglietto sul piede per l’ansia che la ferita non si stesse rimarginando in maniera adeguata.  Il mio secondogenito ha fatto la varicella strapieno di pustole e non ho neanche chiamato il pediatra.

L’ho lasciato consapevolmente in bagno a giocare sapendo che lo avrebbe allagato

Ho lasciato mio figlio  a giocare con le sue macchinine nel bidè per un’ora mentre versava il sapone fuori dal flacone. Perché? Per un pò di silenzio.

Con il secondo figlio sai che quei momenti non potranno ritornare mai più.

Mentre con la tua primogenita vivi delle emozioni del tutto nuove, con il secondo vivi il loro consolidamento ma anche la consapevolezza che non potrai riprovarle mai più a meno che non decidi di avere il terzo figlio (opzione che non mi passa neanche per l’anticamera del cervello). Questa consapevolezza ti fa desiderare che rimangano piccoli il più a lungo possibile.